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Progetto di adeguamento della S.P. 451-1 nel tratto tra Bastardo e La Bruna. Indagini e verifiche per il consolidamento delle scarpate instabili tra il km 9 e il Km 11

Stabilizzazione dei dissesti mediante gabbionate

Le gabbionate sono strutture di sostegno modulari formate da elementi parallelepipedi costituiti da una rete a doppia torsione e riempiti di materiale lapideo (APAT, 2003). L’opera è nata in Italia ed ha avuto ampia diffusione negli interventi di consolidazione e sistemazione dei versanti instabili, o come opere di sostegno e di drenaggio. Le reti metalliche a maglia esagonale sono realizzate in filo di acciaio; per difendersi dalle acque aggressive i fili possono essere protetti tramite zincatura o sfruttando un rivestimento in materiali plastici tipo PVC, aumentando così la resistenza alla corrosione. La struttura viene allestita in sito iniziando con la realizzazione della maglia metallica.
Il riempimento dei gabbioni avviene per mezzo di materiale lapideo disponibile nelle vicinanze, purché abbia dimensioni e peso specifico idoneo a soddisfare le esigenze progettuali previste. Il pietrame non deve fuoriuscire attraverso la maglia della rete, pertanto deve essere non gelivo e non friabile. Per minimizzare la presenza dei vuoti il pietrame deve avere dimensioni sufficientemente diversificate. Dal punto di vista statico le gabbionate reagiscono come un muro a gravità, opponendosi con il peso proprio alle sollecitazioni esterne. Il dimensionamento e le verifiche di stabilità vengono eseguite pertanto con gli usuali metodi di calcolo utilizzati per le opere di sostegno a gravità (Coulomb, Rankine, equilibrio limite). Le gabbionate sono delle strutture permeabili resistenti, ma allo stesso tempo deformabili, capaci di assecondare i cedimenti del piano di posa o del terreno a tergo. Le gabbionate inoltre costituiscono una valida soluzione per la realizzazione di opere di sostegno in diversi contesti, quali quello urbano, quello montano e quello fluviale. Le tecniche costruttive, i materiali utilizzati, la facilità di inerbimenti e di sviluppo della vegetazione autoctona1 in grado di attecchire (talee), consente di mitigare l’impatto ambientale, favorendo il ripristino naturale e/o la formazione di ecosistemi locali. [...]
L’intervento di consolidamento prevede anche l’installazione di opportuni sistemi di drenaggio. Gli interventi di drenaggio hanno lo scopo di allontanare e di raccogliere le acque superficiali in corrispondenza dei pendii instabili. In generale i drenaggi superficiali comprendono:
- Canalette superficiali, sono fra le opere di drenaggio più utilizzate, hanno l’obiettivo di captare ed allontanare le acque superficiali, sia quelle provenienti da precipitazioni sia quelle stagnanti. La disposizione delle canalette può essere realizzata sia all’interno sia all’esterno dell’area instabile.
Possono essere costituite di terra, legno, pietrame, prefabbricate in calcestruzzo o in lamiera;
- Fossi di guardia, sono realizzati eseguendo scavi con sezione ad U o trapezia a monte della nicchia di distacco;
- Dreni intercettori, sono posizionati fra la nicchia di distacco ed il fosso di guardia, vengono realizzati tramite scavi spinti fino alla superficie piezometrica, sono costituiti di materiale drenante;
- Riprofilatura dei versanti per eliminare le depressioni presenti;
- Sigillatura e impermeabilizzazione delle fessure, viene eseguita in corrispondenza delle vie preferenziali di infiltrazione, spesso situate nella parte alta della frana. Vengono eseguite con argilla costipata.
I drenaggi superficiali sono di rapida e semplice installazione, ma sono anche quelli che più facilmente si danneggiano e necessitano di manutenzione continua.
In considerazione del fatto che è spesso difficile valutare l’efficacia di un sistema drenante, soprattutto per quanto riguarda i drenaggi profondi (trincee, pozzi, paratie drenanti), è prassi valutare gli effetti con l’ausilio di piezometri. La lettura periodica della strumentazione consente di valutare la risposta dell’intervento e l’ottimizzazione del loro funzionamento. Con la loro azione stabilizzante queste opere favoriscono l’attecchimento, la crescita della vegetazione ed il ripristino degli ecosistemi danneggiati. L’impatto ambientale è molto contenuto. Sono opere che vengono realizzate immediatamente dopo l’evento franoso, in concomitanza con altre tipologie di intervento, il loro utilizzo è frequente anche nella sistemazione e consolidamento dei versanti in dissesto.
Nel presente caso i drenaggi superficiali previsti sono le canalette, situate
subito a valle degli interventi di consolidamento (gabbionate e paratie di pali).
Inoltre sono previste riprofilature dei versanti, da eseguire durante le fasi dell’installazione delle precedenti opere quando verrà ricostituita la scarpata con materiale di riporto. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Progetto di adeguamento della S.P. 451-1 nel tratto tra Bastardo e La Bruna. Indagini e verifiche per il consolidamento delle scarpate instabili tra il km 9 e il Km 11

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Chirielli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria per l'ambiente e il territorio
  Relatore: Pietro Conversini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 134

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