Skip to content

Un caso di adattamento delle histories shakespeareane: The History of Richard the Second by Nahum Tate

The history of Richard The Second

L'opera di Tate che rappresenta un nodo tra il mondo politico e quello teatrale è The history of Richard the Second, adattamento dell'originale shakespeariano.
Questa history è stata scomoda ed inquietante per l'establishment fin dalla sua prima rappresentazione nella versione shakespeariana. Testo considerato quasi sovversivo, che inscena il dramma della deposizione, l'attacco all'autorevolezza del potere, la deposizione di un Sovrano ancorato ad un sistema di valori arcaici. La rappresentazione così esplicita di un atto altamente sovversivo non poteva essere tollerata in un'epoca in cui era la stessa vita istituzionale ad essere posta al centro del teatro. Ed, infatti, fu censurata. Troppo forte ed esplicita era l'allusione alle vicende presenti. Tate, forse involontariamente, inscenò con l'adattamento del Richard II ciò che i Whig avrebbero considerato una efficace soluzione alla Exclusion Crisis: la deposizione del Re. Palesi i riferimenti al complicato momento che viveva la Monarchia inglese.
Il Duca di Monmouth, come Bolingbroke, era un aspirante alla Corona delegittimato; Charles II e James II, come Richard, sovrani incuranti dei propri consiglieri, appartenenti ad un impianto storico-culturale legato al passato, ed impegnati in guerre non ritenute necessarie dalla pragmatica classe borghese che aspirava al potere.
È evidente che l'opera shakespeariana è, invero, una history, non una satira politica. Eppure non poteva essere considerata solo un racconto didascalico delle vicende della storia patria, ma diveniva una critica all'establishment. Forte era l'allusione alle vicende contemporanee. Bisogna riconoscere che questa ambiguità non è frutto dell'opera di adattamento Tate, ma è insita nel testo shakespeariano, e, simbolicamente, nella vicenda stessa. Secondo Franco Moretti il dramma elisabettiano veicola, effettivamente, una critica alla sovranità. La Monarchia assolutista, difatti, viene sempre più percepita come dannosa.
Secondo alcuni critici, Shakespeare avrebbe composto l'opera anche con l'intento di avvertire la Regina di diffidare dei numerosi adulatori e di persuadere la regina Elisabetta a non favorire una tassazione iniqua. Ma al di fuori delle effettive intenzioni di Shakespeare, difficilmente scandagliabili anche adducendo il confronto con altri testi o fonti, si può con sicurezza affermare che la rappresentazione dell'opera ebbe sempre una forte eco politica.
In particolare, il fulcro attorno cui ruota tutta la vicenda di Richard è la scena della deposizione, il momento più "teatrale" dell'opera e quello più controverso.
Da un confronto con il materiale delle fonti, risulta chiaro che Shakespeare abbia voluto insistere sulla drammaticità della abdicazione forzata di Richard, cogliendo ed amplificando l'eccezionale tensione della deposizione.
Tre diverse circostanze confermano l'eco che ebbe la rappresentazione della scena di deposizione.
La prima si incentra sulle versioni del testo. La scena della deposizione fu sicuramente censurata a partire dal 1595, anno in cui il Master of Revels esaminò l'opera. Infatti la scena incriminata non appare nelle versioni a stampa fino al 1608, con la pubblicazione del Q4 da parte di Mathew Lawe, con James già insediato a Corte. La scena potrebbe essere stata aggiunta successivamente, ma la scena ricomparsa sembra essere la trascrizione di un originale precedente. La corruzione del testo fa infatti pensare ad una trascrizione di un dettato o di una parte recitata a memoria. Una trascrizione frettolosa che quindi proverebbe la precedente esistenza della scena, e la sua censura. Inoltre, nel frontespizio del Q4 del 1608 viene esplicitamente indicata la presenza della scena della deposizione, come ad indicarne e sfruttarne commercialmente la novità rispetto alle precedenti versioni. La scena era certamente giudicata pericolosa nell'ultimo decennio del Regno di Elisabetta, ma successivamente al legittimo ed incontestato insediamento di James I, non incontrò alcuna censura. Mathew Lawe aveva acquisito i diritti per la stampa del Richard II, del Richard III e del Henry IV già nel 1603. Pubblicò le altre due nel 1604, ma per Richard II attese il 1608, forse consapevole della delicatezza del tema.
La seconda: la congiura dell'"Earl of Essex".Questi, che nel 1601 organizzò una congiura ai danni di Elizabeth, era un perfetto Bolingbroke, e molto calzante era anche il parallelo tra gli "Irish affairs" di Elizabeth e quelli di King Richard. Proprio alla vigilia della congiura, l'8 Febbraio 1601, alcuni dei suoi sostenitori pagarono la Compagnia del Lord Chamberlain per mettere in scena Richard II, allo scopo di incoraggiare i cittadini a sostenere la ribellione La congiura fu scoperta, e anche gli attori furono interrogati durante il processo ai ribelli, ma nessuno di loro fu condannato. Sir Colly Meyrick fu invece condannato e giustiziato per aver commissionato la rappresentazione. La sentenza, di fatto, considerò che non fossero presenti nel testo esortazioni all'usurpazione del trono o alla sovversione, scagionando Shakespeare dall'implicazione nel primo episodio di appropriazione politica di cui vi sia traccia89.
La terza: in una conversazione riportata con l'antiquario William Lambarde, la Regina avrebbe infatti pronunciato, cercando con lo sguardo il ritratto del suo predecessore, le famose parole: ""I am Richard II. Know ye not that?"90. Con un certo sarcasmo, Elizabeth si identificò con la vittima, Richard, e non con il carnefice, Bolingbroke, capostipite dei Tudor. Vi era inoltre un'altra coincidenza tra Richard ed Elizabeth: entrambi erano senza eredi.
"I am Richard" avrebbe potuto esclamare Charles II vedendo sul palcoscenico il Richard II, un re accusato di dissolutezza e poco pragmatismo, di sperperare il
denaro pubblico in guerre irlandesi senza tenere conto del parere propri consiglieri. Un re deposto, come il suo predecessore.
A distanza di 90 anni dalla prima rappresentazione, il Richard II, sebbene adattato, ripulito, normalizzato, da un autore come Tate, che come vedremo simpatizzava per i Tories e quindi per la Corona, poteva per questa rappresentare una sorta di amletico "mousetrap".

Questo brano è tratto dalla tesi:

Un caso di adattamento delle histories shakespeareane: The History of Richard the Second by Nahum Tate

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Gabriele Nobili
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Riccardo Capoferro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

shakespeare
adaptation
adattamenti
tate
richard the second
richard ii
new historicism
the sicilian usurper

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi