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La responsabilità oggettiva nell'ordinamento sportivo

Nuove prospettive: il D.Lgs n. 231/2001 e l'iniziativa del Novara Calcio

Un modello di soluzione, che comporterebbe una revisione dell'istituto della responsabilità oggettiva può essere rappresentato, a mio avviso, dall'introduzione nell'ordinamento sportivo, per ciò che riguarda la responsabilità delle società per atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato di gare compiuti da loro tesserati, di quanto previsto dal decreto legislativo n. 231/2001. Tale disciplina, farebbe così il suo ingresso nello sport dalla porta principale del calcio, adattando le proprie regole alla specificità sportiva. La stessa FIGC, pur non volendo elidere la responsabilità oggettiva, vista come caposaldo dell'ordinamento stesso, si sta interrogando su possibili strumenti di aiuto alle società e ha messo nell'obiettivo il funzionamento del già citato decreto. Questo lo si evince anche dal Comunicato Stampa del Consiglio Federale del 27 aprile 2012 nel
quale si comunica quanto segue:"Modello Organizzativo Legge 231 .Il Consiglio ha approvato il documento definitivo che contiene le Linee Guida del modello organizzativo previsto dalla Legge 231. L'operatività del sistema scatterà dal 1° luglio prossimo".
Il sistema del D.lgs n. 231/2001 appare dunque la strada da percorrere. Si ricorda come su queste basi sia mosso il Novara Calcio S.p.a. che, proprio a seguito dell'ultimo scandalo scommesse ha pensato bene di studiare delle misure utili a salvaguardare il club da eventuali inottemperanze causate dai propri tesserati, formalizzando un accordo con una società belga esperta di scommesse per il controllo dei flussi anomali durante le proprie partite. A questo vanno aggiunte forme rapide di denuncia all'Ufficio indagini della FIGC oltre ad una pronta informazione ai propri tesserati e ai dirigenti della squadra avversaria. In questo modo la società avrebbe guadagnato una posizione più sicura al riparo da eventuali sanzioni gravose attenuando così la propria posizione di responsabilità per i fatti commessi dai suoi tesserati, adempiendo così in pieno all'obbligo di denuncia previsto dall'art. 7 del CGS.
Come il Novara Calcio S.p.a.. anche la Federsupporter, attraverso il proprio legale, ha proposto un sistema paragonabile a quello del D.lgs. 231/2001 che ha come obiettivoprincipale la creazione di un organismo ad hoc per la supervisione e la prevenzione di infrazioni disciplinari e la conseguente applicazione della responsabilità oggettiva con la creazione dell'art.7 bis del CGS: "In tutti i casi previsti dal presente articolo in cui le società possono essere ritenute responsabili a titolo di responsabilità oggettiva, tale responsabilità è da escludersi, laddove, da parte delle società stesse, prima della commissione degli illeciti di cui al presente articolo, sia stato adottato ed efficacemente applicato un modello organizzativo di vigilanza e prevenzione di tali illeciti affidato ad uno specifico organismo della società dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo. Tale modello organizzativo sarà definito ed approvato dalla FIGC entro … giorni dall'entrata in vigore del presente comma, previo parere preventivo obbligatorio e vincolante del CONI circa l'idoneità del modello. Quest'ultimo, una volta così definito ed approvato, dovrà essere obbligatoriamente adottato da ciascuna società entro il termine perentorio di … giorni dalla sua definizione ed approvazione. L'eventuale mancata adozione del modello entro il suddetto termine comporterà la revoca del tesseramento della società inadempiente. Ove, una volta adottato, il modello risultasse e fosse accertato che esso non fosse stato correttamente applicato, in questo caso, non varrebbe l'esimente di cui al presente comma".
Si tratterebbe, dunque, di introdurre accanto all'organismo di vigilanza che già le società prevedono o dovrebbero prevedere, un analogo organismo di vigilanza ad hoc, specificamente preposto alla prevenzione di atti diretti all'alterazione dello svolgimento e del risultato di gare. Inoltre nel Codice di Giustizia sportiva della FIGC, all'art. 7, che disciplina l'illecito sportivo, andrebbe aggiunto il predetto ultimo comma 7 bis.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La responsabilità oggettiva nell'ordinamento sportivo

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Nazzari
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Teramo
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze giuridiche economiche e manageriali dello sport
  Relatore: Anna Di Giandomenico
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

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Parole chiave

responsabilità oggettiva
giustizia sportiva
ascoli calcio 1898
caso catania
calcio sport
inchiesta last bet
caso paoloni
legge 17 ottobre 2003 numero 280
ordinamento sportivo

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