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Comunità cinesi e integrazione giuridica. Una prospettiva pedagogica

Tradizione e modernità: la faccia cinese del diritto

"Il mondo in quanto ordine organico non si concepisce al di fuori dell'uomo, e l'uomo che vi trova naturalmente il suo posto, non si concepisce come fuori dal mondo. Così dunque, l'armonia che prevale nel corso naturale delle cose, va preservata nell'esistenza e nelle relazioni umane."
Joseph Needham, Storia della scienza in Cina


La parola "diritto" non si caratterizzata per avere una concezione precisa nell'immaginario cinese, il nostro stesso concetto di diritto appare sconosciuto ai più, a causa di una base consolidata di mentalità che assimila in uno stesso pilastro sociale, diverse sfaccettature la cui differenziazione resta cara alla nostra concezione di compagine sociale: 1) sfera etico-religiosa; 2) dottrina politico-filosofica; 3) tavole di valori. Tre concezioni irrinunciabilmente efficaci ai fini dell'autoregolamentazione dell'ordine sociale cui tende tutto il sistema giuridico e legislativo-morale cinese. Il miglior modo per affrontare il sistema giuridico cinese è paragonarlo ai sistemi tipicamente occidentali-romani del civil law di cui anche il sistema italiano fa parte: il diritto occidentale ha uno spiccato valore positivo, formato da soggetti liberi e da un'idea di giustizia come elemento cardine dello stesso convivere civile. La concezione cinese al contrario attribuisce alla legge un valore altamente coercitivo di proibizioni e punizioni spesso corporali, essa è ritenuta adatta alle sole popolazioni barbare che mancano di quel superiore senso umano del controllo morale su se stessi. Esiste un'espressione specifica che identifica il diritto cinese e gran parte dei diritti orientali assimilabili allo stesso (Taiwanese, Giapponese, Coreano ecc), parliamo dell'Asian legal tradiction, contrapposto al Western legal tradiction che raggruppa i maggiori sistemi di diritto di stampo occidentale che sono il sistema di civil law e quello di common law. L'Asian legal tradiction si caratterizza di due elementi essenziali: 1) Di un diritto di stampo laico in cui rivisitazioni orientali di civil e common law sono arricchiti da particolarità regionali, il tutto contornato dall'orientamento socialista imposto dal partito maggioritario di governo. 2) Da un diritto di stampo morale-religioso ascrivibile alle religioni, generalmente monoteiste, che hanno consolidato il loro potere attraverso il rispetto di credenze e riti che nel corso dei secoli hanno sempre più assunto il valore di usi e consuetudini locali, difficilmente distinguibili da consuetudini cosiddette laiche o civili. L'Asian legal tradiction si basa sulla normazione informale, ossia su usi, costumi e pratiche rituali d'ispirazione morale, le cui radici affondano in una mentalità che evidenzia due profili, uno positivo e uno negativo. Il primo dimostra sensibilità, individuale e di gruppo, a meccanismi diffusi di coercizione e adesione al rispetto di standard comportamentali, espressione della gerarchia dei ruoli ritenuti naturali portatori di virtù proprie.
Trama che poggia essenzialmente sulla propensione degli individui all'autocontrollo che fin dalla nascita viene inculcata al popolo cinese attraverso l'educazione familiare. Il profilo negativo consiste invece nella resistenza, sul piano concettuale, all'idea stessa di legge come norma generale di condotta imposta dall'esterno, uguale per tutti e sempre uguale a se stessa; ciò rende in concreto impossibile l'affermazione di un principio di legalità come primato della legge su ogni apparato di potere, in particolar modo sul partito socialista.

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Comunità cinesi e integrazione giuridica. Una prospettiva pedagogica

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Informazioni tesi

  Autore: Ylenia Locardi
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Parma
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Mario Ricca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 89

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Parole chiave

integrazione
art. 3 costituzione
pedagogico
cinese
bossi-fini
economia etnica
zhejiang
confucianesimo
art 26 dichiarazione dei diritti dell'uomo
emigrazione cinese

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