Skip to content

Il burn-out al crocevia tra disagio intrapsichico e malattia professionale

Il ruolo dell'empatia e il caso estremo delle Helping Professions

Come ho accennato in precedenza, a essere maggiormente colpiti dal burn-out sono soprattutto quei settori lavorativi in cui i contatti sociali con altri individui sfiorano il parossismo.
In particolare, categorie professionali come: medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri, e tante altre ancora, vengono, giorno dopo giorno, messe duramente alla prova da contesti lavorativi estremamente problematici che chiamano continuamente in causa la loro capacità di gestire emozioni devastanti come la tristezza, la rabbia, il dolore e la disperazione.
Laddove, inoltre, l’impatto emotivo dell’ambiente di lavoro sui dipendenti è troppo forte, come nelle realtà ospedaliere di tutto il mondo dove medici e infermieri sono costretti a confrontarsi quotidianamente con esperienze esistenziali drammatiche – ovvero la morte dei propri pazienti - la fisionomia caratteriale dei lavoratori riveste un ruolo di primaria importanza.
Moltissime ricerche sul burn-out, in particolare, concordano nell’affermare che esiste una dote innata nell’individuo che, nel caso specifico delle professioni d’aiuto e del rischio ad esse connesso di sviluppare il burn-out, rappresenta una lama a doppio taglio, questa dote è l’empatia.
L’empatia è in assoluto una delle risorse più sublimi che un essere umano ha disposizione nel corso della sua esistenza. Quello dell’empatia è un concetto che si trova a metà strada tra la filosofia e la psicologia e anche per questo è stato oggetto di svariate interpretazioni che ne hanno messo in luce la problematicità anche dal punto di vista terminologico.
Il termine empatia deriva dal greco εμπαθεια, una parola che può essere resa nella nostra lingua con l’espressione di « sentire interiore».
Nel mondo greco l’empatia era riconducibile alla sfera dell’arte e, in particolare, alla teoria aristotelica della tragedia.
Secondo Aristotele, l’arte è mimesis, ossia imitazione della vita nel più alto senso della parola; e la tragedia, in particolare, mettendo in scena eventi in grado di suscitare nello spettatore sentimenti di pietà e di terrore, riesce a compiere nell’individuo una sorta di catarsi emozionale, attraverso il riconoscersi dell’uomo-spettatore in questi sentimenti.
Questo comunicare di emozioni che avviene nell’uomo attraverso l’arte, è per Aristotele, l’empatia.
Senza discostarci troppo dal pensiero del filosofo di Stagira, potremmo definire l’empatia come quella capacità che permette agli esseri umani di sintonizzarsi con le emozioni altrui.
Ma è necessaria una precisazione: per quanto noi ci sforziamo di comprendere lo stato d’animo di un altro individuo e per quanto quest’ultimo, a sua volta, tenti di comunicarcelo, la nostra interpretazione sarà in ogni caso sempre parziale, perché tra noi e gli altri intercorre un’estraneità originaria che ci impedisce di condividerne fin in fondo i vissuti interiori.
Questa è la conclusione a cui è giunta la filosofa Edith Stein nella sua dissertazione di laurea intitolata appunto Il problema dell’empatia.
In quest’ opera - considerata all’unanimità uno dei contributi scientifici più validi sul tema dell’empatia - la Stein, dopo aver tracciato un ampio excursus sulle varie correnti di pensiero che si sono interessate all’argomento, sostiene che l’empatia è alla base di qualsiasi esperienza umana, perché ci permette di partecipare in modo totalizzante alla vita dei nostri simili, intesi come: individui psicofisici.
Proprio questo constatare apparentemente non degno di nota, che l’uomo è un essere psicofisico, rappresenta per la Stein, la vera chiave di lettura dell’atto empatico nel suo significato fenomenologico di: «comprensione delle persone spirituali».
Definire l’uomo come individuo psicofisico equivale ad affermare che il nostro pianeta non è popolato solo da corpi fisici ma anche da soggetti estranei; ed è proprio la consapevolezza di questa realtà l’assunto da cui partire per capire che cosa accade realmente dentro di noi, quando nella vita di tutti i giorni ci relazioniamo empaticamente agli altri. Secondo la Stein, noi siamo nello stesso tempo dei corpi fisici che si muovono nello spazio e dei soggetti estranei dotati di una dimensione interiore unica e irripetibile.
Questo significa che l’uomo, per vivere, è costretto a proiettare all’esterno delle esperienze di coscienza che solo a lui è dato di sperimentare in prima persona e che gli altri con cui entra in contatto, possono solo cercare di interpretare, senza però riuscire a superare l’estraneità originaria. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il burn-out al crocevia tra disagio intrapsichico e malattia professionale

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Bruna Valotta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Eraclide Prestifilippo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 62

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

human resources, morte professionale,
coping, pellegrino, psico-sociale, disagio,
burn-out, sindrome da stress lavorativo,
depersonalizzazione, infermiere, medico,
esaurimento emotivo, empatia, freudenberger
helping professions, oncologia,
distress, eustress, operatore sanitario,
malattia professionale, stein, professioni d'aiuto
consulente filosofico, assistente sociale,
esaurimento psicofisico, insegnante,
hurry sicknes, risorse umane, maslach,
maslach burnout inventory, vigile del fuoco,
stress lavorativo, selye, dropout, psicologo,
sindrome di adattamento, cherniss, lavoro,

Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi