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Da badante a moglie: un'analisi etnografica delle unioni tra donne rumene e uomini lucani

Tornare in Romania

Pensare il futuro alla luce di quanto è accaduto dopo la migrazione significa rendere partecipe il nuovo compagno nei progetti che si ha intenzione di realizzare. Il matrimonio con un uomo italiano porta le donne ad acquisire una nuova forma di emancipazione superando la solitudine nella quale si erano trovate dopo il divorzio.
Anche il ritorno in Romania, acquista un nuovo significato poiché in questa seconda partenza cambiano completamente le modalità con le quali viene vissuto il viaggio.

"O: È andat’ a casa in vacanza, l'ho portata a casa l'abbiamo accompagnata insieme io e Ennio, l'abbiamo accompagnata là che poi da tann non sono più andata da sola andiamo sempre io e Ennio, siamo stati na settimana [..] Ennio quando arriva in pensione se ne vuole andare lì, li piace assai, si sente a suo agio, gli piace tutto, forse per il fatto che va in ferie «e con la pensione che prenderò là si vive bene e tu non lavori» Ma anche se non mi fai fare niente no voglio tornare! La vita è scombussolata! Non c'è un regola, non c'è niente, né orario di niente; ognuno come lì viene fa, invece io qui..quando vado a casa non mi trovo più" (Olga)

Olga e il suo compagno accompagnano la figlia di lei in Romania per una vacanza dai nonni. Il ritorno nella città d'infanzia con il nuovo compagno è un'occasione per mostrare alla comunità d'appartenenza quanto anche lei, che prima della partenza se ne era andata dalla casa dell'ex marito a quella dei genitori vergognandosi di essere stata lasciata, ha avuto la possibilità di riscattarsi da una solitudine annunciata. Pertanto, tornare in due non è solo un motivo per svincolarsi da quella condizione sociale, ma anche un modo per far vedere all'attuale marito, le strade della propria città, fargli conoscere i vicini di casa, i parenti, gli amici d'infanzia, completare con lui un percorso di conoscenza che lo inglobi fino in fondo nella sua vita tra quei luoghi che ancora oggi conservano per Olga lo stesso significato del passato.
Il legame della moglie con la terra lontana non è per il coniuge italiano un fantasma che prima o poi vedrà la donna sparire improvvisamente dalla propria vita, ma è un sentiero che viene percorso insieme tra quegli spazi che ora diventano persino più evidenti agli occhi della donna che è migrata. Alcune delle donne con cui ho parlato, mi dicono che quando i loro attuali mariti arrivano in Romania rimangono estremamente sorpresi dalla realtà che trovano.
Ci sono casi tra i mariti delle donne intervistate nei quali addirittura viene espressa da parte del coniuge l'intenzione di volersi stabilire in Romania. Le donne dal canto loro, leggendolo anche attraverso le parole di Olga, Angela e Franca, sono felici della reazione dei loro mariti, ma non possono dimenticare quanto l'esperienza della migrazione ha cambiato la percezione delle cose che le circondano e non possono certo sfuggire da quella sensazione che gli fa vivere il ritorno in Romania in maniera differente rispetto al passato. Da un lato infatti, avvertono la nostalgia della propria terra; con le sue tradizioni e tutte le emozioni positive che le migranti custodiscono nella memoria del passato, così come tutte le esperienze negative di tipo sociale, economico e politico che gli ricordano inevitabilmente il perché della loro scelta migratoria. Dall'altro lato, c'è una nostalgia di tipo familiare, fatta di condivisione di momenti di festa, di rituali collettivi e periodi di vacanza che appartengono invece al tempo presente proprio perché sono rimasti ancora intatti rispetto a quanto è accaduto con la migrazione.
La visione della Romania da parte dei mariti delle donne rumene, non è però in altri casi del campione, sempre così positiva. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Da badante a moglie: un'analisi etnografica delle unioni tra donne rumene e uomini lucani

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Informazioni tesi

  Autore: Marialuisa Matera
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: scienze umane- antropologia
  Relatore: Simonetta Grilli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 155

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