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Nuove frontiere dell'informazione: giornalismo online e Twitter

Twitter: sembra fatto apposta per i giornalisti

Twitter, è bene precisarlo fin da subito, non è il social media più "popolato" al mondo. Il primato spetta al cugino Facebook, con 1,2 miliardi di utenti attivi al mese. Twitter è ben distante ma non per questo merita meno attenzione. Anzi, dal punto di vista del giornalismo, questo media sociale è uno degli strumenti più importanti che sono stati creati per diffondere e creare informazione. Se le rivoluzioni più importanti per il giornalismo sono state fin'ora la stampa a caratteri mobili, Internet e i social media, Twitter merita un citazione ben più ampia.
Sarebbe limitativo sottoscriverlo alla categoria dei social media senza sottolinearne le sue potenzialità.
Il primo aspetto da evidenziare, è che lo strumento non nasce in origine per il giornalismo. Lo utilizzano tutti, dal semplice utente di Internet, fino a star e politici, e per tutti quanti è un enorme mezzo di comunicazione. Permette di creare qualcosa di più di una semplice rete sociale.
L'idea iniziale è di Jack Dorsey, il principale creatore del social media. La nascita risale al 2006, quando un gruppo di sviluppatori che lavorava per la società californiana Odeo, al lavoro per lanciare una particolare piattaforma di creazione e gestione dei podcast dal funzionamento molto simile a quello di una casella vocale. Viste le difficoltà incontrate, a uno di questi, Dorsey, venne l'idea di creare un servizio che connettesse un gruppo di persone via sms. Dopo mesi di sviluppi top secret e limitati al gruppo di lavoro, nel luglio 2006 fu lanciata online la prima versione della piattaforma, allora denominata Twrrt.
Il principale elemento distintivo di Twitter, sono i 140 caratteri a disposizione per scrivere il proprio stato. Il perché di questo numero limitato è presto detto: gli sms, a cui si sono ispirati i creatori, permettono un massimo di 160 caratteri; i 140 su Twitter servivano per lasciare lo spazio al nome utente. Il simbolo più caratteristico di questo social è la chiocciolina, "@". Il nome utente con cui ci si identifica in questa rete è sempre preceduto dal simbolo @.
«L'aspetto incredibile di questo particolare protocollo è che viene definito di giorno in giorno dagli utenti. Twitter si ispira a concetti di immediatezza, trasparenza e accessibilità, ed è stato creato secondo principi di semplicità, limiti e abilità. […] Abbiamo definito appena l'uno per cento di ciò che Twitter è oggi; il restante novantanove è creato da milioni di persone che hanno fatto proprio questo medium, tweet dopo tweet, e continuerà a essere così» scrive Jack Dorsey nella prefazione al libro 140 caratteri, scritto da Dom Sagolla, un altro degli ideatori di Twitter.
Nonostante abbia centinaia di milioni di utenti, questo strumento però non è conosciuto da tutti quanti. È uno strumento di nicchia, utilizzato in determinati campi, da determinate fasce d'età e da determinate tipologie di persone.
Ecco allora una lista di parole chiave, in inglese perché difficili da tradurre in italiano, necessarie per capire al meglio il mondo di Twitter.
Tweet: è il messaggio di massimo 140 caratteri che l'utente scrive, pronto per essere rilanciato agli altri utenti. Il termine equivalente in italiano è "cinguettio";
Follower: sono gli utenti che hanno deciso di seguire il proprio profilo. Quando una persona twitta, ovvero quando pubblica un tweet, questo sarà visualizzato dagli utenti che lo seguono;
Following: sono i profili che l'utente ha deciso di seguire. Gli aggiornamenti di questi profili appariranno automaticamente sulla homepage dell'utente. Il numero di follower e following non deve necessariamente coincidere, ed è illimitato;
Hashtag: è una sorta di etichetta (dall'inglese hash, cancelletto e tag, etichetta) che si può inserire all'interno del tweet. Ha la funzione di una parola chiave; basta inserire il cancelletto, "#", seguito dalla parola (senza spazi) e chi vorrà seguire un determinato argomento, digitando questa etichetta nella barra di ricerca, potrà visualizzare tutti i messaggi che contengono questa stringa di caratteri.
Retweet: una funzione che permette di replicare e condividere un tweet lanciato da un altro utente.
Spiegare a parole il funzionamento di questo social risulta molto complicato. Ma l'utilizzo è molto più immediato e semplice.
Immediato in due sensi. Immediato perché è veloce da utilizzare, in pochi secondi si può scrivere e inviare un tweet. Ma immediato anche nel senso che non c'è nessun tramite tra chi manda un tweet e chi lo visualizza.
Oltre ai tweet, visibili pubblicamente da tutti, è possibile comunicare con gli utenti che hanno deciso di seguirci con un messaggio diretto e privato.
Twitter ha lanciato un nuovo modo di scrivere, che si basa su chiarezza e semplicità. Una comunicazione sintetica, che permette di esprimere il proprio pensiero in maniera diretta e veloce.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Nuove frontiere dell'informazione: giornalismo online e Twitter

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Castelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche, Sociali ed Economiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Ada Gigli Marchetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 57

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