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Il Divorzio: lo scioglimento del vincolo. Aspetti psicologici e giuridici

La Sindrome della Madre Malevola

Comunemente i media e le ricerche si sono occupati maggiormente della mancanza o “assenza” paterna dopo il divorzio (Turkat, 1994). All’interno di questo paragrafo descriveremo quel gruppo di madri che conduce una vera e propria guerra nei confronti degli ex mariti.

Turkat (1994, 1995) utilizzò il termine sindrome della Madre Malevola per definire quel comportamento tipico delle madri (ancora non sono stati riscontrati casi attribuiti ai padri) che, dopo la fine del rapporto coniugale, pur rimanendo esenti da altre psicopatologie accertabili e mantenendo con i figli, almeno in apparenza, un efficace rapporto di accudimento, esercitano nei confronti dell’ex coniuge un comportamento lesivo, teso in particolar modo ad impedirgli un normale ed affettuoso rapporto con i figli (Cavedon, Magro, 2010).

Tali madri perdurano nel loro comportamento anche se non riescono a raggiungere lo scopo prefissato. Ella (Turkat, 1994, 1995) descrive quattro possibili modelli di comportamento (i primi tre specifici nei casi di divorzio) che possono essere così sintetizzati:

1. La madre punisce ingiustificatamente il marito dal quale si sta separando o si è separata attraverso tali mezzi:
a. tentando di alienare il/i figlio/i dal padre;
b. coinvolgendo altre persone in azioni malevole contro l’ex coniuge;
c. esasperando le liti ed i conflitti.

2. La madre specificatamente tenta di impedire la frequentazione padre-figlio/i:
a. interrompendo le visite regolari con il padre;
b. negando le telefonate con il padre;
c. evitando di far partecipare il padre alle attività scolastiche ed extrascolastiche del figlio.

3. Il comportamento è pervasivo ed include azioni malevoli contro l’altro genitore, che includono:
a. mentire ai figli;
b. mentire ad altre persone, anche se estranee;
c. violare palesemente la legge.

4. Il disturbo non è specificatamente dovuto ad un preesistente disturbo mentale, e può coesistere con un altro disturbo mentale distinto.

Per quanto concerne i comportamenti messi in atto al punto primo vi è la manipolazione di altre persone (a volte anche del terapeuta, dell’avvocato o del tecnico) che potrebbero essere coinvolte in azioni dolose verso il padre e che avvalorano la causa della madre, senza rendersi conto di essere manipolati da questa.

Le donne che presentano la sindrome della madre malevola intraprendono una feroce battaglia legale contro il marito, nel momento della separazione (Parini, 2008).

Anche per il punto secondo è consigliata un’assidua frequenza padre-figli, seppur in questo caso la madre continuerà a porre ostacoli di ogni tipo e arriverà a fornire informazioni volutamente menzognere su date o orari di avvenimenti importanti riguardanti i figli. Non sono rari i casi in cui le madri forniscono informazioni sbagliate circa orari di attività sportive dei figli o eventi importanti che li riguardano, per impedire al padre di parteciparvi.

Nei comportamenti esposti al punto terzo la madre attua un chiaro piano per distruggere l’immagine del padre con falsi racconti o accuse, che tendono a fargli perdere la credibilità sia agli occhi del figlio che agli occhi delle persone che lo frequentano.

Il punto quattro descrive tale sindrome come un comportamento che non sembra avere origine da un altro disturbo mentale specifico (Cavedon, Magro, 2010).

L’autore che ha introdotto e studiato tale sindrome è Turkat (1994, 1995), il quale afferma che i soggetti dei casi sui quali si è basato il proprio studio (Turkat, 1995) non avevano ancora ricevuto una diagnosi o cure precedenti per disturbi di natura mentale. In alcuni casi potrebbe sembrare un disturbo dell’adattamento oppure un disturbo della personalità ma gli specialisti non hanno mai avuto riscontro di ciò. Ovviamente tale descrizione solleva diversi problemi dal punto di vista clinico. Infatti va rilevato che le famiglie in cui si presentano tali dinamiche siano soggette a gravi episodi di stress e angoscia. Purtroppo per la cura di tale “sindrome” ancora non vi è chiarezza scientifica anche perché i soggetti stessi non ammettono di avere problemi comportamentali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Divorzio: lo scioglimento del vincolo. Aspetti psicologici e giuridici

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Tricoli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Piera Brustia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 120

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