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Il Fair Play Finanziario nelle Società di calcio professionistiche

Punti interrogativi del Fair Play Finanziario

Nella nuova Normativa regolata dal Manuale Ufficiale UEFA restano ancora alcuni dubbi di applicazione, che solo con la concreta entrata in vigore del Fair Play finanziario nel 2014 potremo sciogliere definitivamente.

1)Uno di essi è sicuramente la tipologia di sanzioni, ma soprattutto i criteri di applicazione sui diversi Club, in base ai vari punti non rispettati. Dal 2012 la UEFA ha iniziato a bacchettare attivamente i Club europei e ha punito Malaga, Besiktas e altri Club dell'est Europa con multe, blocchi di mercato e in alcuni casi anche esclusione dalle Coppe Europee. Ora però, occorrerà fare sul serio anche con i Top Club, soprattutto quelli gestiti da Magnati stranieri a cui, a quanto pare, le regole restrittive del Fair Play Finanziario non fanno paura.

2)Come abbiamo visto nel Capitolo precedente la questione Svalutazione dei giocatori e più in generale il trattamento della voce più importante dell'Attivo "Diritti alle prestazione dei calciatori" rimane molto incerta, soprattutto nei singoli regolamenti nazionali, dove le norme sono vaghe e poco chiare, così che la Società è lasciata libera di agire secondo la propria volontà. Riprendendo le analisi dei capitoli precedenti, il tema cruciale è trovare il vero valore di mercato (fair value) dei giocatori alla fine di ogni esercizio, per poterlo confrontare con quello contabile iscritto in Bilancio ed effettuare una eventuale svalutazione, nel caso obbligatoria.

3)Problema che potrebbe tornare ad interessare i Campionati europei è invece quello delle plusvalenze incrociate, che soprattutto in Italia ha permesso di gonfiare talvolta il valore di giocatori scambiati (in permuta) e realizzare proventi straordinari. Anche in questo caso vi è la mancanza di norme precise regolamentari, nonostante gli IAS/IFRS, negli ultimi anni, abbiano frenato questa tendenza.

4)Uno dei principi chiave del Fair Play Finanziario e prerogativa assoluta di Michel Platini è il non avere debiti arretrati verso altri Club, propri dipendenti o altri Enti nazionali. Le prime sanzioni sono arrivate proprio per la mancanza di negligenza di alcune Squadre nel pagamento tempestivo dei propri tesserati. La dubbia questione nasce nel caso in cui il Club debitore rinegozi le condizioni del debito in scadenza: tale situazione è possibile secondo il FPF e il Club sarebbe esonerato da sanzioni. Quindi si può pensare che 2 squadre abbiano la possibilità di pattuire una rinegoziazione, che potrebbe fare comodo ad entrambe in futuro.

5)Così come le differenti tassazioni trattate già nel Capitolo 1, anche le differenze tra i Principi di redazione del Bilancio dei vari Paesi d'Europa può diventare un grosso ostacolo. Infatti l'applicazione di norme sempre differenti avvantaggia o svantaggia a seconda dei casi i vari Club. Il discorso non vale per le Società quotate in Borsa, le quali sono obbligate ad avvalersi dei Principi IAS/IFRS; occorre uniformare al più presto i Principi di redazione del Bilancio per non creare disparità di trattamento e dare più trasparenza e chiarezza alla Normativa.

6)Infine, uno dei concetti che maggiormente lascia spazio all'immaginazione ed è caratterizzato da grosse incertezze è quello contenuto nella clausola K del punto B dell'allegato 10 del Manuale ufficiale UEFA del Fair Play Finanziario. Esso afferma che costi e ricavi relativi ad attività non prettamente sportive non debbano essere considerate nel calcolo del Break Even Point. Il problema è che nel caso di attività comunque non legate alla gestione sportiva, ma svolte all'interno dello Stadio, nelle vicinanze o nelle strutture di allenamento, esse verrebbero considerate come generatrici di proventi determinanti ai fini del FPF.
Questa situazione avvantaggerebbe chiaramente i Club più ricchi, nei quali i mecenati avrebbero la possibilità di investire in una moltitudine di attività da cui ottenere poi Ricavi rilevanti. Inoltre potrebbe aumentare il rischio di Perdite non solo nel mondo del calcio, ma anche all'interno dei business avviati per generare profitti.
È necessario quindi rivedere il concetto di attività legate alla gestione sportiva e definire regole precise sulla determinazione di costi/ricavi rilevanti, analizzando le varie situazioni che potrebbero venire a crearsi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Fair Play Finanziario nelle Società di calcio professionistiche

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Fornari
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Parma
  Facoltà: Economia
  Corso: Amministrazione e direzione aziendale
  Relatore: Paolo Zalera
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 95

FAQ

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Parole chiave

calcio
bilancio
società calcistiche
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fair-play finanziario
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