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La Teologia della Liberazione in America Latina: dalla parola di Dio alla rivoluzione dei cristiani.

Cristiano e Marxista

Con la teologia della liberazione i cristiani si aprono al dialogo con il socialismo e l’analisi marxista fino a far diventare queste dottrine base integrale del loro pensiero e della loro azione sociale e politica. Di tale unione Gustavo Gutiérrez parla così:

“In quanto alla relazione marxisti-cristiani si potrebbe opporre marxismo-cristianesimo ma non tanto marxisti e cristiani. Perché sembra che ogni volta ci sono più marxisti come cristiani. Perché non vedo la ragione per la quale bisogna dividere in due famiglie marxisti e cristiani […] Però il processo sta portando, non tanto al punto in cui i cristiani collaborano con i marxisti, se non a una confluenza molto maggiore, esiste una forma di collaborazione all’interno di noi stessi, che è quella della mia fede cristiana con il marxismo”.

Testimonianza di tale unione tra cristiani e socialismo è il I convengo latino-americano dei Cristianos por el socialismo, che si tenne dal 23 al 30 aprile 1972 in Cile. L’incontro aveva lo scopo di far conoscere in America latina e nel mondo la solidarietà dei cristiani per la classe operaia e il loro impegno per la trasformazione rivoluzionaria delle strutture verso il socialismo. Durante il convegno venne esaminato il tema della compatibilità tra lotta di classe e cristianità e fu ancora Gutiérrez a identificarne i punti di contatto e la coerenza. Secondo lui riconoscere l’esistenza della lotta di classe non dipendeva da questioni inerenti la sfera religiosa, in quanto con l’ausilio dell’analisi marxista esso era un “ terreno della razionalità scientifica”: “la lotta di classe è un fatto”-diceva in altre parole Gutiérrez-“e la neutralità in questo campo è impossibile.” A questo riguardo la negazione della lotta di classe da parte del mondo cattolico avrebbe significato la negazione dell’oppressione e dello sfruttamento, la negazione del povero come vittima della struttura capitalista. Era così che Gutiérrez proseguiva dicendo:

“Quando la Chiesa rifiuta la lotta di classe si comporta oggettivamente come un pezzo di ingranaggio il quale cerca di perpetuare, negandone l’esistenza, la situazione di divisione sociale su cui poggiano i privilegi dei suoi usufruttuari”.
La scelta della lotta di classe rivoluzionaria da parte dei cristiani è perciò una scelta di fede in virtù del conseguimento di una società giusta e fraterna in sintonia con il messaggio di Cristo, senza distinzioni di classi, senza oppressori ne oppressi. Era dunque in questi termini che veniva sancita l’unione, in America latina, tra cristiani e marxisti. Le ragioni, che resero possibile un tale avvicinamento tra queste due culture in un determinato momento storico e in un determinato e specifico luogo, ci vengono offerte da un’analisi di Michael Löwy in Marxism and Christianity in Latin America.

Egli si serve a questo proposito delle analisi di Max Weber usate per studiare la relazione tra forme religiose e filosofia economica in special riguardo all’etica protestante e lo spirito del capitalismo e per le quali parla di affinità selettive. Löwy spiega che sulle basi di certe analogie, di certe affinità e di certe corrispondenze due strutture culturali potrebbero, con le giuste circostanze storiche, entrare in una relazione di attrazione, di scelta e di mutua selezione. Parlando di affinità tra cristianità e socialismo, egli individua diversi ambiti nei quali questa convergenza culturale può manifestarsi. La prima convergenza potrebbe essere indentificata nella liberazione degli schiavi e degli oppressi come imperativo morale e processo storico che, come abbiamo visto, Gutiérrez rintraccia nei testi biblici. La figura del povero per i cristiani è senza dubbio lontana dalla figura del proletario della teoria marxista ma vi è tra i due un’affinità etico-sociale. Un’altra convergenza è la critica dell’individualismo, il quale è rigettato sia dal marxismo sia dal cristianesimo, in quanto entrambi hanno come valore supremo l’uno Dio, l’altro la comunità umana. Ambedue assegnano grande valore alla comunità, alla vita in comunità, alla comune ed equa divisione dei beni della terra.

Ulteriore elemento di convergenza è individuato nell’anticapitalismo che, come abbiamo visto, diventa parte della dottrina della Chiesa soprattutto a partire dalla Populorum Progressio. Come Löwy precisa, era proprio Max Weber a evidenziare correttamente una profonda opposizione tra la razionalità etica della Chiesa cattolica e la razionalità economica del capitalismo. L’analisi di queste affinità culturali tuttavia non costituisce di per sé una causa sufficiente di convergenza. Infatti, come Löwy nota, non esiste niente di più distante tra il povero, così come costruito nella tradizionale dottrina della chiesa, ossia oggetto di carità e protezione paterna, e il ruolo del proletariato nel pensiero marxista, visto come agente dell’azione rivoluzionaria. La congiuntura storica diventa quindi fondamentale nel trasformare queste analogie in una relazione dinamica di affinità elettive. Questa congiuntura storica viene individuata a partire dagli anni ’50 del XX secolo con l’avvento del Concilio Vaticano II e l’aggiornamento della dottrina della Chiesa.

L’America latina è vista come il terreno nel quale queste circostanze hanno reso possibile una più radicale convergenza per due importanti ragioni: da un lato, un accelerato sviluppo del capitalismo, dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione che mostravano enormi contraddizioni sociali, dall’altro la vittoria della rivoluzione cubana contro l’imperialismo delle grandi potenze nel continente latino-americano. Questi due fenomeni segnarono l’inizio di un nuovo capitolo per tutto il continente, il quale fu segnato da una crescita di influenza del pensiero marxista. Era perciò in tale congiuntura che si realizzò una relazione e una convergenza tra cristianità e marxismo. La dimostrazione di questa convergenza si manifestava attraverso la teologia della liberazione a livello teorico, e raggiungeva la sua evidenza pratica nello sviluppo delle comunità ecclesiali di base per sfociare infine sempre in modo più radicale nella rivoluzione sandinista.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Teologia della Liberazione in America Latina: dalla parola di Dio alla rivoluzione dei cristiani.

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Informazioni tesi

  Autore: Valerio Di Fonzo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
  Relatore: Loris Zanatta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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