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I bambini che parlano tardi (Late talkers)

Il bambino “mancino” e il bambino “late talkers”

Fra un bambino “mancino” e un bambino “late talker” vi sono dei punti in comune che è il caso di evidenziare.

Premesso che il mancinismo non è una disgrazia e neppure una vergogna, in queste anormalità, vere o presunte, che possono entrambe farsi risalire a pressioni educative subite durante l’infanzia, si riscontrano alcuni punti di contatto. Viviamo in una società che tende a emarginare chi, nascendo, per disavventura, procedendo nella crescita, non sviluppa le proprie attitudini come tutti gli altri, e sotto quest’aspetto persone con difetti nell’espressione linguistica (balbuzienti, late talkers e sim.) o affette da mancinismo, di certo per la nostra società sono degli svantaggiati. I destrimani hanno costruito un mondo su misura per loro, disegnando attrezzi per rendere più facile la loro vita complicando invece quella dei mancini.

Si pensi alla difficoltà di un mancino nel guidare un’automobile, che nella totalità dei casi, ha i comandi posizionati nella destra del guidatore. Un mancino è pertanto un disadattato, i destrimani lo considerano un anormale, ma come immaginare che fossero “anormali” personaggi illustri come Leonardo da Vinci, Pablo Picasso, Charlie Chaplin, Carlo Magno, e per rifarci a tempi recenti la famosa Marilyn Monroe?

In modo analogo nessuno riterrà “anormale” Demostene, il famoso oratore greco, o Alessandro Manzoni perché balbuziente, oppure Albert Einstein o Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, noti come late talkers. In quest’ultima categoria possiamo far rientrare anche Benito Mussolini, che nella letteratura relativa ai late talkers finora è del tutto ignorato. Si racconta che i suoi genitori, vedendo che il bambino non parlava, quando avrebbe dovuto farlo come tutti gli altri, erano molto preoccupati, e, avendo chiesto a un dottore il motivo dell’allarmante mutismo (Dottore, perché il bambino non parla?) ebbero una risposta molto rassicurante (“State tranquilli, parlerà, parlerà!”).

In verità il difetto del balbuzienti si protrae in genere per tutta vita, e difficilmente si può correggere il mancinismo, che ha pure riflessi di tipo linguistico, soprattutto nella grafia , perché i mancini hanno difficoltà a percepire oggetti o segni orientati diversamente, e pertanto confondono spesso lettere come la d e la b o la m e la n.

Infatti, non distinguendo bene i due lati, destro e sinistro, del proprio corpo, hanno difficoltà nel riconoscere l’esatta determinazione spaziale. Poiché a dominare le nostre azioni e comportamenti è il nostro cervello, nel caso dei destrimani l'emisfero cerebrale sinistro è dominante, ciò determina una preferenza manuale destra e il prevalere del pensiero logico-analitico, nei mancini la dominanza appartiene all'emisfero destro, quindi si stabilisce una preferenza manuale sinistra e una prevalenza del pensiero intuitivo e della creatività. In questo caso il problema e abbastanza serio, e più difficile da risolvere che non nel caso di un bambino late talkers.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I bambini che parlano tardi (Late talkers)

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Informazioni tesi

  Autore: Alfina Greco
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Martino Ruggieri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

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Parole chiave

linguaggio
bambini
ritardo
late bloomers
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