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Il concetto della donna e della città nell'arte e nella letteratura surrealista

L'oggetto surrealista e la donna

In tutte le sue sfumature l'arte è sempre stata, ed è, strettamente legata al suo contesto storico – sociale. Ottima forma di propaganda, di denuncia sociale o portatrice di nuove idee e tendenze, essa è tutto ciò in una sola volta.
L'abuso che se ne può fare di questo potente strumento è riscontrabile solo negli effetti che provoca sul grande pubblico. Il giornalismo fa di una cronaca un fatto storico – politico che inevitabilmente sarà giudicato positivo o negativo agli occhi di chi si sofferma a guardarli, per poi essere trasfigurati in termini simbolici e figurativi. Sebbene l'impatto visivo sia più forte di qualsiasi altro, l'opera d'arte lascia sempre un alto livello di interpretazione personale, in quanto non esiste forma d'arte oggettiva a meno che non sia condivisa da un gruppo di artisti omogenei che hanno lo stesso scopo, ovvero fare più rumore possibile. E questo è il caso del surrealismo.
Nel surrealismo la poesia e l'arte corrono sugli stessi binari, sono al servizio di un'idea comune che si chiama rivoluzione. Punto di connessione fra gli artisti fu il marxismo. Quasi tutti i surrealisti vi aderirono. L'obiettivo politico era simile a quello artistico: cambiare la coscienza (psicoanalisi) e cambiare la società (lotta politica), per questo molti surrealisti si iscrissero alla Terza Internazionale Socialista e per questo la loro rivista fu intitolata ‘Il surrealismo al servizio della rivoluzione'. In ambedue i casi (politica o arte) il loro lavoro era contro la società borghese che controllava le leve del potere economico, politico e culturale. In una situazione in cui chiunque avesse segnato una rottura rispetto alla tradizione si sarebbe meritato l'appellativo rivoluzionario, l'estetica fu la prima a capire che il concetto della "rivoluzione per la rivoluzione" è vuota di significato come quella "dell'arte per l'arte".
Dalla sfiducia economica e dal ribaltamento di pensiero in atto, la crisi degli intellettuali e degli artisti è in primo piano. Nel surrealismo l'arte diventa una conquista dei sentimenti e dei mezzi per esprimerli sull'inconscio e sulla logica e per uscire da questo crollo psicologico e morale, di cui è stato detto, ha elaborato il modo più efficiente proponendo una soluzione d'avanguardia.
Vediamo come.
Abbiamo già visto nel primo capitolo le tappe fondamentali dell'arte surrealista e soprattutto la sua prima ispirazione al dadaismo la quale non fu altro che un trampolino di lancio.
In effetti, il surrealismo a partire dal 1922 non volle più condividere l'attività di ricerca e produzione con lo spirito Dada, e capì ben presto che il suo cavallo di battaglia sarebbe stata la filosofia e la psicologia. Queste due discipline sono il punto di partenza di tutte le composizioni surrealiste artistiche o letterarie che siano. Dunque vediamo di cosa parlano Hegel e Freud.
Da una parte Hegel pone la poesia al di sopra di tutte le arti, in quanto la definisce la vera arte dello spirito e la sintesi perfetta del suono e dell'idea. Dall'altra parte si parla della critica freudiana delle idee che fa leva sul "fenomeno di sublimazione" ovvero trasformare i sogni non in sintomi ma in creazioni artistiche, ricordiamo che il lavoro di Baudelaire poggiava sullo stesso principio:

"travail par lequel une rêverie devient un objet d'art".

In secondo luogo, la concezione della donna in Freud è molto complessa, per quel che ci riguarda la figura femminile rivela la madre morta che si nasconde nella compagna dell'uomo e quella della passante che è venuta dalla folla e mantiene una non – possessione con l'uomo, gli rimembra un secondo abbandono: quello della madre. In fondo, secondo lui ogni uomo intraprende tre diverse relazioni con la donna: lei è la genitrice dei suoi figli, la compagna ed infine la distruttrice.
L'arte surrealista si basa sul principio della presa di coscienza del tradimento delle cose sensibili. Si crea così un mondo in cui l'uomo vuole provare il meraviglioso, e per accontentare questo desiderio il surrealismo ha moltiplicato le vie che portano agli strati più profondi della mente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il concetto della donna e della città nell'arte e nella letteratura surrealista

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Informazioni tesi

  Autore: Sheila Pilli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Daniela Gallingani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 37

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