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Implicazioni psicologico-formative del gruppo scout

Il ruolo dello scautismo come agenzia di formazione

L’azione educativa dello scautismo è da ritenersi complementare all’azione educativa e formativa della famiglia e della scuola.
È indispensabile notare che esso parte e si fonda su una concezione del tempo libero che si definisce essenzialmente pedagogica, in quanto si inserisce nell’intera problematica formativa dei giovani, pretendendo di rappresentare una vera e propria “terza forza educativa”, non inferiore e meno importante delle altre due (famiglia e scuola).

Questa fondamentale concezione del tempo libero è implicita agli orientamenti e alle prospettive pedagogiche dello scautismo come metodo educativo, nel senso che esso tende a trasmettere all’educando un modo di intendere e di vivere la vita espresso adeguatamente dai concetti di “stile” e di “spirito” scout che si specificano concretamente nell’acquisizione di certe virtù etiche, come l’altruismo, il senso della responsabilità personale, il gusto per l’impegno civico-sociale, l’ottimismo, la tolleranza, ecc.

Bisogna precisare, però, che lo scautismo è in grado di dare frutti positivi solo quando gli sia possibile inserirsi, senza fratture e quindi senza eccessive difficoltà, nella formazione familiare di un ragazzo. Tuttavia, la realtà delle cose è spesso diversa, sia perché accade che al Branco o al Reparto giungono bambini/ragazzi provenienti da famiglie che hanno una impostazione educativa assai lontana da quella tipica dello scautismo, sia perché anche presso certe famiglie, teoricamente vicine allo spirito scout, non sono infrequenti i casi di incomprensione e addirittura di tensione con i Capi e con i propri figli diventati scout, sia, infine, perché l’eccessivo interesse dei ragazzi per la loro vita scout viene giudicato elemento disgregatore dell’intimità familiare.

Ma bisogna riconoscere, e gli esempi non sono rari, che lo scautismo può, con la nuova sensibilità che sviluppa nei ragazzi, realizzare una vera e propria opera di bonifica di famiglie in procinto di disgregarsi o comunque prive di un’adeguata saldezza (Bertolini-Pranzini, 2001). Naturalmente, in questo compito, il dialogo svolge un ruolo fondamentale e, perciò, ogni gruppo scout organizza, solitamente ad inizio anno, un incontro per presentare lo scautismo alle famiglie dei ragazzi appena entrati e, per questo scopo, il progetto educativo rappresenta sicuramente un buon modo per presentarsi. Il contatto con i genitori, poi, dovrà essere mantenuto per tutto l’anno, privilegiando eventuali situazioni difficili, senza, però, tralasciare le altre realtà.

Quando lo scautismo viene accusato di essere troppo assorbente con le sue attività impegnative e soprattutto con il grande interesse che riesce a suscitare nei ragazzi (e questo si fa sentire principalmente la domenica quando i genitori avrebbero piacere di uscire con i propri figli), non si tiene conto del bisogno naturale di tutti i ragazzi di evadere dal mondo familiare, bisogno che viene soddisfatto dallo scautismo.

Inoltre, non si può sottovalutare l’apporto indiscutibilmente importante che, ad una vita familiare, può essere dato da un ragazzo che si senta intimamente felice e che abbia fatto suoi quei valori fisici e morali propri dello scautismo (Bertolini-Pranzini, 2001).
Pur in una posizione di inferiorità, per i motivi già detti in precedenza, lo scautismo è sempre stato in grado di porsi come collaboratore complementare dell’educazione scolastica con un apporto continuo e costruttivo alla formazione della personalità, denominata “character” da Baden-Powell, e con il quale non si intende solo il complesso di atteggiamenti e comportamenti che l’individuo assume davanti ai vari problemi della vita, ma anche le qualità essenziali permanenti della persona (intelligenza, temperamento, carattere, fattori culturali e principi morali).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Implicazioni psicologico-formative del gruppo scout

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Informazioni tesi

  Autore: Simona De Santis
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Salvatore Sasso
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 140

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Parole chiave

formazione
educazione
scautismo
metodo scout
gruppo scout

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