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Lolita vs. Лолита: Nabokov e l'autotraduzione

Gli anni

Pur dedicandosi alle professioni di docente universitario ed entomologo, Nabokov non lasciò la sua attività di scrittore una volta giunto negli Stati Uniti. La sua prima opera, Nikolaj Gogol' (1944), composta durante gli anni in cui insegnò al Wellesley College, fu un'attenta analisi critica dell'opera di Gogol', rivoluzionaria per il suo rifiuto dell'interpretazione realistica e per la sua lettura della produzione dell'autore ottocentesco in chiave grottesca e fantasmagorica, in particolare in riferimento a Il revisore (Revizor), Il cappotto (Šinel') e Le anime morte (Mërtvye duši). La stesura del volume fu per Nabokov piuttosto impegnativa e richiese un intero anno, invece dei due mesi che si prefiggeva l'autore; i principali problemi da lui riscontrati furono la mancanza di sufficienti traduzioni e l'insoddisfazione per la propria padronanza dell'inglese. «I would like to see the Englishman who could write a book on Shakespeare in Russian», scriveva in una lettera al suo editore nel maggio 1943 (Bruccoli, Nabokov 1989: 45). Nel 1945 ricevette la cittadinanza americana e pubblicò traduzioni di Puškin, Lermontov e Tjutčev. Seguì poi, nel 1947, il primo “autentico” romanzo americano I bastardi (Bend Sinister), dove il gioco linguistico ed intertestuale, soprattutto in riferimento a Shakespeare, è portato all'estremo (già dall'humus linguistico in cui si trova il filosofo protagonista dell'opera: egli vive infatti in uno stato dove si parla «a mongrel blend of Slavic and Germanic» (Nabokov 1964a: xvi)/«дворняжичья помесь славянских языков с германскими» (Nabokov 1993)). Nello stesso anno viene pubblicata a New York la raccolta di racconti Nine stories, dove tre sono in realtà traduzioni dal russo ed una dal francese (la nota Mademoiselle O). Nel 1952 a Parigi pubblica Stichotvorenija 1929-1951 che raccoglie quindici poesie in lingua russa. L'anno successivo arriva invece a compimento Lolita: l'idea per quest'opera era nata già negli anni europei. Il suo ultimo racconto in russo scritto in Francia nel 1939, L'incantatore (Volšebnik), condivide infatti con il romanzo il soggetto. Nell'emigrare in America Nabokov è convinto di aver perso il manoscritto; lo ritroverà per caso nel 1959, il figlio lo tradurrà in inglese per la pubblicazione americana nel 1986 ed uscirà poi in russo solo nel 1991. La difficile stesura del romanzo veniva però portata avanti incostantemente ed era così snervante per lo scrittore da far rischiare al manoscritto di rimanere incompiuto e bruciato (analogamente a ciò che successe anche a Gogol') se non fosse stato prontamente salvato dalla moglie Vera. La scrittura del romanzo richiese in tutto cinque anni ed un momento di stabilità (la felice e sicura cattedra alla Cornell University) per arrivare finalmente a compimento.

La storia dell'intellettuale europeo fallito, dalle fantasie sessuali perverse, che, giunto in America, sposa una vedova per sedurne la figlia dodicenne, viene rifiutata dagli editori americani, consci di parlare ad un pubblico e ad una critica bigotti ed ipocriti. Nabokov si rivolse quindi in Europa, a Parigi, e qui la casa editrice Olympia Press, «three quarters of [whose] list was pornographic trash» (Boyd 1991: 266), nel settembre 1955, pubblicò la prime cinquemila copie dell'opera. A partire dalla positiva recensione dello scrittore Graham Greene sul «Sunday Times», si scatenarono le più accese discussioni tra i critici letterari dell'epoca. I più si domandavano se considerare il romanzo una creazione artistica o mera pornografia: condividendo lo stesso destino di Madame Bovary di Flaubert e di Ulysses di Joyce, Lolita riapriva nel dibattito culturale questioni sui criteri dell'artisticità e sui limiti delle libertà di parola e stampa. Nel 1956 la Francia vietò la ristampa dell'opera, ma intanto questa stava circolando ormai tradotta in danese, olandese e svedese. Negli Stati Uniti nel frattempo, nel 1957, era stato pubblicato il terzo romanzo americano di Nabokov Pnin: il protagonista, professore emigrato negli Stati Uniti dove insegna, come lo stesso autore, lingua e letteratura russa, è il più “vivo” tra i personaggi usciti dalla penna nabokoviana; egli affronta il suo destino tragicomico con una forza di volontà e indipendenza d'animo che tocca il lettore intimamente. Nessun responso ufficiale da parte delle autorità era arrivato intanto alle case editrici americane riguardo al destino dell'opera che diverrà la maggiore di Nabokov; la Putnam's Sons pubblicò nell'agosto 1958 la prima edizione americana di Lolita, alla quale seguirono nel giro di poco tempo altre due ristampe; si vendettero più di centomila copie nel giro di tre settimane e venne battuto il precedente record detenuto da Via col vento (Gone with the wind) di Margaret Mitchell. I diritti cinematografici sul soggetto vennero valutati a 150.000 dollari (nel 1962 uscì il film girato da Stanley Kubrick). [...]

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Napolitano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Raffaella Faggionato
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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Parole chiave

letteratura russa
letteratura americana
lolita
autotraduzione
vladimir nabokov

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