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L'infermieristica nella transculturalità dell'assistenza. Riconoscere i bisogni di salute della persona straniera attraverso l'analisi della matrice culturale.

La cultura dell'antropologia nell'assistenza

L'antropologia culturale indaga il significato e le strutture della vita dell'uomo come espressione della sua attività, il contributo che essa fornisce all'infermieristica è quello di cogliere il pensiero verso l'altro e verso le diversità umane, costituendo le basi per un'educazione all'accettazione della compresenza di differenti culture e alla convivenza armonica di popoli diversi.
L'assistenza infermieristica, fondata sulla comprensione dei bisogni assistenziali e dei problemi sanitari della persona, ha più di altre professioni sanitarie, la prerogativa di poter meglio raggiungere l'individualità dell'uomo, considerando esso stesso una risorsa e, come tale, ascoltato e consultato nell'individuazione dei suoi problemi e dei possibili rimedi.
Collegare l'infermieristica con l'antropologia permette di adottare strumenti concettuali di grande importanza nell'analisi dei punti di vista altrui, affinché le differenze non siano più fattori di discriminazione sociale, ma rappresentino una possibilità di scambio reciproco e di crescita sia professionale sia personale.
La conoscenza della persona assistita passa attraverso l'esplorazione delle tracce del suo contesto culturale.
L'infermiere nella presa in carico del paziente, come l'antropologo quando si propone di studiare una cultura, è uomo tra gli uomini, mettendosi in contatto e inserendosi nelle altrui manifestazioni culturali.
L'infermiere come l'antropologo, rende possibile la costruzione di ponti di significato, assume un ruolo d'interprete, di mediazione rispetto alla peculiare visione del mondo cognitiva, percettiva e affettiva della persona.
L'esasperata percezione della diversità culturale porta spesso a dimenticare di aver di fronte una persona, e non una cultura.
Gli insegnamenti antropologici aiutano l'infermieristica e l'assistenza ad affermare una cultura delle differenze basata su una conoscenza dell'altro quanto più possibile libera da preconcetti.
Per meglio capire la dimensione culturale dei bisogni di assistenza infermieristica bisogna concentrarsi sulla situazione assistenziale; in essa sono presenti soggetti portatori di cultura cioè interpreti delle loro origini culturali.
In questa prospettiva, secondo lo psicologo degli atteggiamenti Giuseppe Mantovani, le funzioni della cultura sono di tre tipi:
• di mediazione
• produzione di significati
• di una creazione di una cornice morale.
Mediazione come prima funzione della cultura, come sistema d'interfacce che collegano i nostri progetti-bisogni con le opportunità e risorse presenti nell'ambiente.
Così la cultura fornisce un insieme di artefatti che permette di relazionarci tra noi, tra noi e gli altri, tra noi e il nostro ambiente.
La lingua è senz'altro l'esempio lampante e più appariscente della funzione di mediazione, oltre che fonte di parecchi problemi di comprensione tra sanitario e paziente.
Ma non solo la lingua parlata è influenzata dalla cultura ma anche, tutto l'apparato comunicativo non verbale, come il silenzio, il tocco la mimica lo sguardo la postura, ed è da tempo che sono noti i segni gestuali.
Allo stesso modo sono da intendersi come artefatti culturali di mediazione anche il cibo, i vestiti, le abitazioni, i sistemi di trasporto, di cura o d'istruzione perché essi definiscono salute/norma, malattia e disordine E determinano il sistema culturale di riferimento.
Analizzare una situazione assistenziale in quest'ottica significa accettare che ogni portatore di cultura è dotato non solo di un linguaggio proprio ma anche di concezioni, metodi, strumenti e tecniche, potenzialmente infiniti, per relazionarsi con il proprio ambiente e soddisfare i suoi bisogni assistenziali.
Ecco perché la cultura non è ne' dentro ne' fuori ma in entrambi i luoghi, ed è una frontiera che si attraversa ogni volta che ci si trova di fronte un altro di cui si percepisca e si rispetti l'alterità.
La produzione di significato permette l'attribuzione d'importanza o di valore alle cose che accadono nell'esperienza propria di ciascuno.
Nella situazione, qualcosa acquisisce valore in relazione a chi gli attribuisce importanza ed ovviamente più soggetti saranno presenti nella medesima situazione, più quel qualcosa potrà essere colto in maniera diversa.
Senza questa comprensione e produzione di significato non sarebbe possibile la comunicazione tra le persone e l'idea semplicistica che vuole la comunicazione un semplice scambio di informazioni tra emittente e ricevente deve essere messa seriamente in discussione.
La creazione di una cornice morale prevede la conoscenza della cultura dell'altro e l'emergere in noi una nuova consapevolezza, così da capire e comprendere che i valori riflettono le credenze di una società e che considera il nostro modo di pensare il migliore è drasticamente ridimensionato.
Più avremo elaborato coscientemente e mantenuto vive le nostre tradizioni, coscienti dei loro limiti come dei loro pregi, più sapremo apprezzare e dialogare con quelle degli altri.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'infermieristica nella transculturalità dell'assistenza. Riconoscere i bisogni di salute della persona straniera attraverso l'analisi della matrice culturale.

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Marini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Medicina e Psicologia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Gigliola Martinelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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