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Contratto di lavoro subordinato a tempo determinato dopo la liberalizzazione

Start-up innovative e le ragioni sussistenti in via presuntiva

Una nuova disposizione legislativa, con l'intento di favorire uno sviluppo tecnologico e l'occupazione in particolar modo quella giovanile, viene emanata per mezzo del d.l. n. 179/2012, successivamente convertito in legge n. 221/2012, ed applicabile alle fattispecie di lavoro a tempo determinato dalle c.d. Start-up innovative. Pertanto, in virtù del dettato legislativo, le imprese operanti nel settore delle tecnologie, possono stipulare contratti a tempo determinato purchè l'assunzione di personale sia dovuta per lo svolgimento di attività inerenti e strumentali all'oggetto sociale, esclusivamente per “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.

Il contratto a tempo determinato, stipulato ai sensi della predetta normativa “speciale”, può avere una durata minima di sei mesi ed una massima di trentasei mesi, salvo la possibilità di fare ricorso alla normativa “generale” ai sensi del d.lgs. 368/2001 nei casi di durate inferiori ai sei mesi. Inoltre, la norma del decreto permette alla parte datoriale l'esonero dalla indicazione in contratto delle ragioni tecnico, produttive, organizzative e sostitutive, prescritte invece dall'art. 1, comma 1 del d.lgs. n. 368/2001, sancendo che “si intendono sussistenti qualora il contratto a tempo determinato sia stipulato da una strt-up innovativa per lo svolgimento di attività inerenti o strumentali all'oggetto sociale della stessa”, (sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico). Viene inoltre specificato, che le disposizioni dettate dall'art. 28, si applicano per un periodo di quattro anni, dalla data di costituzione dell'impresa innovativa.

Inoltre, vi è la possibilità di stipulare più successivi contratti a tempo determinato, per lo svolgimento delle attività di tendenti allo sviluppo delle imprese innovative, senza dover rispettare i termini previsti dall'art. 5, comma 3 del d.lgs. n. 368/2001, e, senza osservare gli intervalli temporali minimi tra un contratto e l'altro.
E' possibile stipulare, in deroga al limite dei trentasei mesi, “un ulteriore successivo contratto a tempo determinato tra gli stessi soggetti”, presso la Direzione territoriale del lavoro competente per territorio. Il rapporto di lavoro a tempo determinato, scaturente dall'applicazione delle norme sulle start-up innovative, tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, nel caso in cui abbia superato il limite dei trentasei mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, o la diversa maggiore durata prevista dal comma 3, si considera a tempo indeterminato, per “effetto di successione di contratti a termine”. Al pari, il superamento dei limiti sopra citati, a causa della “prosecuzione o il rinnovo dei contratti a termine”, ovvero della trasformazione dei contratti a termine in “contratti di collaborazione privi dei caratteri della prestazione d'opera o professionale”, si devono considerare a tempo indeterminato.

Inoltre, i contratti stipulati dalle start-up, “sono in ogni caso esenti dalle limitazioni quantitative di cui all'art. 10, comma 7, del decreto n. 368”
Si può osservare, che la nuova disposizione legislativa emanata dal d.l. n. 179/2012, “tipizza” la causale sui contratti a termine stipulati dalle startup innovative, ed infatti, “le ragioni oggettive che legittimano il ricorso al lavoro a termine, coincidono con la qualità del datore di lavoro: è l‘impresa ad essere intrinsecamente temporanea, e – di conseguenza – il lavoro che essa ingaggia”.
Ed infine, come norma di chiusura il d.l. n. 179/2012 indica che per quanto non espressamente previsto dall’art. 28, commi 1,2,3,4,5, si applicano le disposizioni del d.lgs. n. 368/2001.

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Contratto di lavoro subordinato a tempo determinato dopo la liberalizzazione

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Informazioni tesi

  Autore: Bernardino Rossi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Massimiliano Panci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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