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Il manga. Dall'arcipelago del Sol Levante al Bel Paese, la storia di un bene culturale

I fenomeni legati al manga

Cosplay
Il termine cosplay è la crasi tra le parole inglesi costume e play e consiste nell'hobby di indossare letteralmente i panni del proprio personaggio preferito.
Questo fenomeno non è strettamente collegato ai manga ma riguarda una più ampia varietà di prodotti, dalle serie tv ai film fumetti statunitensi e occidentali ai videogiochi, dai cantanti e perfino agli spot pubblicitari.

Il cosplay ha avuto origine in Giappone tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta ma ebbe rilievo negli anni Novanta quando per la prima volta la stampa nipponica dedicò un articolo al fenomeno approfittando dei costumi di un gruppo di ragazzi ispirati alla serie Neon Genesis Evangelion. Il travestimento degli appassionati appartenente a personaggi di un manga o anime non solo si è diffuso enormemente ma ha contribuito ad ampliare la fama delle opere e a sottolinearne l'importanza acquisita gradualmente in ogni angolo del globo.

Gli appassionati usano travestirsi durante fiere ed eventi ma anche organizzando tra di loro giochi di ruolo o servizi fotografici.
Alcuni cosplayer prendono il nome di cross-dressing perché sono soliti travestirsi da personaggi di sesso opposto rispetto al loro. In Giappone poi è di moda il genderswap, ovvero la consuetudine di ritrarre - e quindi anche interpretare tramite cosplay - il personaggio di un'opera famosa al quale viene cambiato sesso. Durante una fiera, ad esempio, potrebbe essere possibile notare la versione maschile della Principessa Mononoke dell'omonimo film di Hayao Miyazaki o quella femminile di Naruto. Il successo presso i fan di questo fenomeno ha fatto sì che in alcuni casi gli stessi mangaka, tra cui il popolare Eiichir Oda, diventassero autori di episodi comici genderswap delle loro serie.

I cosplay vengono molto sfruttati durante le manifestazioni per inscenare esibizioni in cui il singolo o il gruppo recitano la parte del proprio personaggio restando fedele alla natura dell'opera originale o al contrario offrendo una scena in chiave parodistica e/o comica. Le esibizioni sono più frequenti e acclamate al di fuori del Giappone. Spesso vengono creati dei concorsi al termine dei quali viene premiato non solo il costume meglio realizzato ma anche l'interpretazione più coerente con l'opera originale. Alcuni cosplayer prendono molto sul serio la loro passione, cucendo e costruendo da soli i propri abiti, ma sono cosplayer anche coloro che acquistano o commissionano il proprio costume ad altri.

Il sito Cosplay Italia stila l'esatta definizione di cosplay attraverso diversi punti: il cosplayer non si limita a indossare una parrucca e gli accessori del personaggio ma lo deve interpretare, e al contempo non basta interpretare il personaggio se non lo si eguaglia fisicamente con i relativi accessori (tra cui armi come la spada di Inuyasha, tatuaggi particolari come il ragno sulla schiena di Kagura, personaggio sempre appartenente all’universo di Inuyasha, segni distintivi come la saetta sulla fronte di Harry Potter). Durante le fiere del fumetto e dei giochi i cosplayer si mettono in gioco partecipando ai concorsi istituiti ma la cosa più importante è scambiare contatti con altre persone con la stessa passione.

Il sito spiega che già la scelta del personaggio da interpretare è una fase delicata perché ci si deve calare totalmente in un determinato ruolo ed è quindi consigliato scegliere uno dei propri personaggi preferiti per riuscire ad identificarsi con esso.

Occorre poi raccogliere una grande quantità di immagini che ritraggano il personaggio da più angolature per studiarne i dettagli e fare attenzione a reperire il materiale dalle opere originali e non da disegni dei fan che potrebbero modificarne particolari e accessori.

Il costume, come detto, può essere realizzato da sé o con l'aiuto di qualcuno, lo si può commissionare ad altri, lo si può acquistare, si possono utilizzare stoffe presenti in casa o comperate per modificarle, si possono modificare costumi precedenti. Le parrucche sono disponibili presso negozi di costumi e accessori, di prodotti per capelli o specializzati nel settore teatrale ma prevalentemente i cosplayer usano Internet, dove se ne trovano di tutti i colori e tagli: è preferibile effettuare le ricerche utilizzando termini in inglese restringendo il campo con l'aggiunta della tonalità o del personaggio che si vuole interpretare. Sono sconsigliate le parrucche con effetto lucido che subito fanno intendere che si tratta di capelli finti mentre le migliori sono ritenute quelle in fibra kanekalon, più realistiche e belle.

Il trucco è un'altra chiave importante per la riuscita del cosplay: dal trucco leggero al body painting, i materiali per qualsiasi tipo di effetto speciale che modifichi il viso aggiungendo particolari riconducibili al proprio personaggi sono reperibili nei negozi di make-up professionale.

Spesso servono anche le lenti a contatto perché il personaggio ha il colore degli occhi diverso da quello dell'appassionato.
L’interpretazione del personaggio non deve scendere in secondo piano. Oltre alle già citate scenette di pochi minuti durante le gare nelle fiere, che comunque non sono obbligatorie, anche quando viene chiesta una foto il cosplayer si impegna nel fornire una posa che rappresenti e ricordi il suo personaggio.
Come in tutte le cose, ci sono i cosplayer cosiddetti "della domenica" e ci sono i cosplayer influenti, conosciuti e famosi, che spesso guadagnano con la loro presenza in alcuni eventi, perché sponsorizzano dei prodotti o perché ne vendono o consigliano altri sui loro siti web.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il manga. Dall'arcipelago del Sol Levante al Bel Paese, la storia di un bene culturale

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Informazioni tesi

  Autore: Marialaura Squillace
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Rossella Menegazzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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