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Etica, Responsabilità aziendale, Performance economico-sociale. Il caso del Credito Cooperativo

Creating Shared Value

Tra i contributi più recenti assumono rilievo Porter e Kramer, docenti e ricercatori statunitensi, che pubblicano nel 2007 su l'Harvard Business Review l'articolo “Il punto d'incontro tra il vantaggio competitivo e la Corporate Social Responsibility” dove criticano l'approccio dominante, che disgiunge gli obiettivi del business da quelli della società, sostenendo, al contrario, la loro complementarietà nel raggiungere il benessere sociale.
La società necessità di business efficienti ad esempio per la creazione di posti di lavoro o per il soddisfacimento dei bisogni della collettività attraverso l'erogazione di beni e servizi che vanno a migliorare la qualità della vita, come i business devono poter contare su un buon andamento della società poiché la normativa vigente può contribuire all'efficienza e all'innovazione come può essere a salvaguardia delle imprese competitive combattendo lo sfruttamento.
Il problema principale risiede nella difficoltà di misurare i benefici apportati dalle attività CSR in ambito economico, sociale e ambientale, come anche la risposta da parte dei consumatori.
Quindi apparentemente sarebbero scarsi i benefici sia a favore della comunità sia per l'impresa stessa.
Solitamente la crescente attenzione verso tematiche di responsabilità sociale nasce come risposta delle aziende nei confronti dell'opinione pubblica verso questioni a cui prima non veniva prestata adeguata importanza, a cui corrispondono iniziative che per l'appunto non avranno carattere strategico , prendendo in considerazione un dato set di problemi alla cui risoluzione l'impresa può effettivamente dare un suo contributo e dai quali può dunque trarre un vantaggio competitivo nel lungo periodo, ma si tradurranno in iniziative volte meramente al miglioramento della propria immagine pubblica. Si tratta di iniziative solitamente scollegate tra loro, che guardano più all'apparenza che alla sostanza, come ad esempio la promozione di attività benefiche attraverso campagne pubblicitarie, e non integrate con la gestione al fine di creare valore condiviso nel contesto competitivo in cui operano.
Porter e Kramer dal 2006 si sono adoperati invece nel delineare gli impatti di tipo ambientale, economico e sociale, positivi o negativi delle varie attività della catena del valore delle imprese. Nell'articolo pubblicato nel 2011 sull'Harvard Business Reviews, “the Big Idea: Creating Shared Value”, è stato osservato che negli ultimi decenni un numero sempre crescente di problemi ambientali, sociali ed economici sono da imputare alle imprese, le quali prosperano a discapito di una comunità più ampia.
Si mira alla massimizzazione dei profitti di breve termine, trascurando invece le esigenze dei clienti ed altri aspetti che determinano il successo nel lungo periodo.
Sono infatti le imprese stesse causa dell'esaurimento delle risorse necessarie per la propria attività, e del disagio nelle comunità trasferendo, per esempio, le attività verso luoghi con salari sempre più bassi.
La soluzione a tali problemi sta nel principio del valore condiviso, secondo cui il valore economico deve essere creato in modo da apportare anche valore per la società. Le aziende devono dunque ricollegare il proprio successo con il progresso sociale. Questo modello va a rimettere in discussione le fondamenta su cui poggiano le strategie di Csr. Il Valore condiviso non è responsabilità sociale, filantropia o sostenibilità ma è una maniera innovativa di creare valore economico. Le imprese devono essere proiettate verso la creazione di un valore condiviso piuttosto che del profitto in sé. […]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Etica, Responsabilità aziendale, Performance economico-sociale. Il caso del Credito Cooperativo

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Cipolloni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2014-15
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Franco Fontana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 150

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