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Il clima e la vocazionalità viticola Campana

Fisiologia della vite

Le conoscenze sulla fisiologia della Vitis vinifera (funzioni della vite) sono importanti per avere una corretta interpretazione dei diversi fenomeni vegetoproduttivi, anche se complessi ma per una giusta applicazione delle tecniche colturali.

Essa presenta due cicli biologici: un ciclo vitale ed un ciclo annuale.

Ciclo Vitale
Il ciclo vitale riguarda tutta la vita della pianta e comprende diverse fasi caratterizzate ciascuna da un diverso rapporto tra fattori che possono essere analizzati come:
• Il rapporto tra idrati di carbonio e azoto nella linfa (indicato con C/N), espresso dal rapporto tra sostanze organiche elaborate dalla chioma (idrati di carbonio, proteine, grassi, ormoni) e sostanze minerali e organiche assorbite dalle radici.
• Il rapporto tra ormoni che favoriscono la fruttificazione (auxine e citochinine) e gli ormoni inibitori della differenziazione delle gemme (acido abscissico).

In tale ciclo possono distinguersi in totale quattro fasi differenti che si susseguono nel corso degli anni di vita della pianta.
La prima fase (da uno a due anni) è detta improduttiva, in quanto non produce frutti e il rapporto C/N è basso; in questa fase l’attività assorbente dell’apparato radicale è relativamente superiore all’attività di sintesi fogliare della chioma che da origine a idrati di carbonio. Da questi idrati parte anche la sintesi fogliare degli ormoni florigeni, che stimolano la differenziazione delle gemme miste ed essendo bassa la produzione dei glucidi, la loro sintesi è nulla e si verifica inoltre la produzione di ormoni inibitori della differenziazione che sarebbero prevalenti quantitativamente sugli ormoni promotori dello stesso fenomeno.

La seconda fase (da tre a sei anni) è detta fase della produttività crescente; in essa assistiamo ad un aumento del rapporto C/N con un aumento di ormoni florigeni o promotori della differenziazione delle gemme.

La terza fase (dai sette fino ai venticinque o trenta anni) è detta fase di produttività costante, corrispondente al periodo della pianta adulta; in essa si osserva l’esaurimento di una parte dei composti organici (glucidi, ormoni), utilizzati per la produzione di grappoli nello stesso anno, per cui la pianta non riesce ad effettuare una differenziazione delle gemme miste per l’anno seguente, fenomeni questi che avvengono entrambi sullo stesso germoglio.
In tale fase è alto il rapporto C/N spostandosi sempre più a favore del carbonio e lo stesso accade per gli ormoni florigeni che divengono leggermente prevalenti sugli inibitori.

La quarta fase detta della senescenza o della produttività decrescente, nella quale si verifica una netta prevalenza del carbonio sull’azoto in quanto si assiste ad un invecchiamento più rapido dell’apparato radicale con la regressione delle proprie attività rispetto alla parte aerea, in tale fase c’è scarsa alimentazione tale da determinare decrescita del vigore dei germogli e scarsa differenziazione delle gemme. Tutto ciò porta come risultato finale ad un progressivo decremento della produzione. Tale fenomeno si verifica tra il ventesimo e trentacinquesimo anno dall’impianto di Vitis vinifera su portinnesto, mentre per un vigneto di Vitis vinifera franco di piede la vita media può giungere fino ai cento anni.

Ciclo Annuale
Le viti in fase di produzione hanno un ciclo annuale diviso in due sottocicli: vegetativo e riproduttivo che si svolgono sullo stesso germoglio uvifero. Di questi, il sottociclo vegetativo comprende:
• Un periodo di accrescimento dei germogli che va da marzo o aprile fino alla fine di luglio o agosto chiudendosi con l’accrescimento completo dei germogli.
• Un periodo di agostamento con la caduta delle foglie, tra agosto e novembre.
• Un periodo di riposo che va da novembre a marzo o aprile, a cui seguirà il germogliamento.

Il sottociclo riproduttivo comprende, invece, le seguenti fasi:
• La differenziazione delle gemme pronte per l’anno in corso e miste per l’anno successivo che inizia a maggio e prosegue per circa due mesi.
• La fioritura e l’allegagione che va dalla fine di maggio a metà giugno.
• L’accrescimento degli acini che avviene tra giugno e agosto.
• La maturazione che va da agosto a settembre-ottobre.

I tempi indicati variano a seconda del vitigno, del portinnesto e dell’ambiente in cui il vitigno viene coltivato; ad esempio, nell’emisfero sud c’è uno sfasamento di circa sei mesi rispetto a quello nord e inoltre nei climi tropicali si assiste ad un ripetersi da due o tre volte dei sottocicli vegetoproduttivi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il clima e la vocazionalità viticola Campana

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Informazioni tesi

  Autore: Pasquale Alessandro Casciello
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze Naturali
  Relatore: Adriano Mazzarella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 104

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