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Lo sviluppo della mente musicale nel bambino. Aspetti cognitivi ed emozionali

Il parlato materno

Nella maggior parte dei casi le esperienze musicali degli infanti sono esperienze intime, che implicano comportamenti vocali da parte del principale tutore, finalizzati alla regolazione affettiva del bambino.

Nei primi anni di vita si assiste ad una presenza costante del parlato materno, in cui le caratteristiche esteriori risultano più importanti dei contenuti. Esistono differenze rilevanti tra il parlato diretto agli infanti e quello diretto agli adulti, in quanto il primo appare molto più musicale del secondo e si distingue per la sua elevata altezza, intonazione crescente, distinti contorni melodici, tempo lento, ritmicità e ripetitività. Caratteristiche applicabili principalmente alle vocalizzazioni giocose piuttosto che a quelle di rilassamento, le quali invece presentano un’altezza minore, contorni melodici calanti e tempo molto lento.

Il parlato materno si presenta in un contesto pseudo – conversazionale in quanto le madri pongono agli infanti domande frequenti, caratterizzate da contorni melodici crescenti che mirano ad attirare l’attenzione del bambino aumentandone l’eccitazione attraverso l’uso di mormorii, gorgoglii, e sorrisi.

Alcune ricerche nell’ambito hanno evidenziato notevoli differenze interculturali. Le madri Americane ad esempio promuovono l’eccitamento e l’esuberanza infantile attraverso un’intonazione crescente ed un’elevata altezza del parlato, mentre al contrario, le madri Giapponesi fanno affidamento su contorni melodici calanti con l’obiettivo di rendere gli infanti calmi e soddisfatti.

Come affermato in precedenza, il parlato materno è nella maggior parte dei casi forma più che contenuto, in quanto il contenuto verbale è irrilevante per gli infanti nel periodo pre-verbale. Di conseguenza le madri utilizzano le stesse espressioni stereotipate in diverse occasioni nelle loro conversazioni con gli infanti, caratterizzate da una gamma limitata di melodie o sequenze di intervalli stabili. Nonostante alcuni contorni melodici siano comuni in tutte le madri, i loro intervalli componenti differiscono in quanto ogni madre utilizza melodie uniche finalizzate a promuovere il riconoscimento della voce materna e l’attaccamento infantile.

Sulla base di numerosi esperimenti in materia è stato possibile dimostrare che la caratteristica affezione vocale del parlato rivolto agli infanti sembra avere conseguenze favorevoli sulla percezione e sulla memoria. I bambini di sette mesi ad esempio, riescono ad estrarre regolarità più facilmente a partire dalle sequenze sillabiche pronunciate con la prosodia caratteristica del parlato rivolto agli infanti piuttosto che da quelle pronunciate con la prosodia tipica del parlato rivolto agli adulti. Inoltre nei casi di madri depresse una differente affezione nel parlato causa un apprendimento diminuito nella prima infanzia.

Infine, le espressioni affettivamente forti influenzano gli infanti in modo favorevole all’oratore, in maniera coerente alla considerazione funzionale dell’affezione vocale di Bachorowski e Owren (2003).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sviluppo della mente musicale nel bambino. Aspetti cognitivi ed emozionali

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Informazioni tesi

  Autore: Ludovica De Amicis
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Beni culturali
  Relatore: Giorgio Adamo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 113

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Parole chiave

musica
bambino
emozioni
intervista
musicoterapia
processi evolutivi
primi anni di vita
sviluppo mente musicale
competenze musicali
disturbi e abilità

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