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Autismo: difficoltà socio-comunicative e metodi di riabilitazione

Integrazione scolastica del bambino autistico

Quando ci si riferisce alla scuola si pensa ad un contesto formale, costituito da insegnanti e alunni, il cui scopo principale è quello di far acquisire competenze e abilità cognitive di quest'ultimi; ma non è soltanto questo. Essa rappresenta una parte essenziale per la crescita del bambino e per la sua formazione, in quanto è in grado di stimolare la motivazione alla conoscenza, di suscitare il piacere nel socializzare, nel condividere, di costruire percorsi di apprendimento capaci di favorire lo sviluppo di un progetto e di un percorso di vita che siano in grado di aiutare l'individuo a raggiungere il senso di autonomia.

L'ingresso scolastico per un bambino autistico potrebbe risultare difficoltoso e altamente destabilizzante, poiché trovandosi in un nuovo contesto ben strutturato ed avendo diversi deficit comunicativi e relazionali, potrebbe andare incontro a delle problematiche per quanto riguarda il progetto didattico e l'integrazione con i compagni, con gli insegnanti e con il contesto scolastico in generale.

Alcuni bambini autistici presentano, oltre a delle difficoltà comunicative, anche dei deficit intellettivi o una lentezza dell'apprendimento, e altri raggiungono l'età scolare senza aver sviluppato il linguaggio verbale o avendolo sviluppato ad un livello minimo, e di conseguenza le discipline tradizionali potrebbero risultare di scarso interesse31; ed ecco perché la scuola ha il compito di promuovere dei processi d'apprendimento significativi e di offrire al bambino la possibilità di usufruire di un intervento educativo individualizzato e tagliato su misura per lui, facendo riferimento ad una didattica speciale di qualità, capace di incrementare le sue capacità cognitive, comunicative e sociali.

L'integrazione è sicuramente un fenomeno complesso, i cui obiettivi non vanno perseguiti separatamente ma sperimentati in un'ottica di globalità; essa si costruisce mediante un impegno individuale e di gruppo, un dovere morale, e un'esperienza comune, ovvero quando tutti operano insieme, si aiutano reciprocamente per migliorare la loro competenza culturale e relazionale.

Per favorire l'integrazione dell'alunno autistico in classe, è necessario seguire un percorso basato sull'individuazione, sulla personalizzazione degli apprendimenti e sull'inclusione del bambino nel contesto classe. Per fare ciò, è indispensabile dedicarsi al perseguimento di due obiettivi:
• Creare un contesto inclusivo; facendo il più possibile le stesse cose che fanno i suoi compagni e rimanendo in classe per il maggior tempo possibile, poiché la condizione ideale per realizzare un clima di integrazione è che il bambino si senta accolto nella classe.
• Creare un percorso didattico facilitato; presentando il lavoro da eseguire attraverso materiali più motivanti come giochi didattici o programmi di videoscrittura, utilizzando metodi d'insegnamento alternativi, per esempio attraverso l'ausilio del computer, suddividendo il compito in sequenze semplificate, e utilizzando il canale visivo per l'apprendimento mediante schemi, tabelle e immagini.

L'approccio ideale da instaurare affinché si promuova l'integrazione dei bambini autistici è sicuramente un approccio positivo, che consiste nel costruire a partire dalla loro positività, dai loro interessi, da ciò che loro propongono lasciando spazio alla loro spontaneità, gratificandoli per i loro successi, rinforzando i loro comportamenti produttivi e funzionali. Seguire un approccio positivo significa attuare nuove proposte, privilegiare la positività e i loro punti forti, impegnandosi per realizzare un progetto di vera qualità della vita attraverso la pazienza, la tranquillità e disponibilità.

In un contesto di integrazione, la scuola dovrebbe inoltre organizzare dei momenti di lavoro con i compagni di classe, poiché rappresentano una risorsa essenziale per il processo di inserimento scolastico dell'autistico.

Le difficoltà sociali rappresentano uno dei principali problemi del bambino affetto d'autismo, egli infatti, ritrovandosi in un contesto con diverse e nuove persone, potrebbe avvertire un senso di disagio, soprattutto se soffre di problemi sensoriali, come il fastidio per i rumori, per la confusione o il troppo movimento. Il processo di socializzazione varia a seconda delle caratteristiche del soggetto ed è un percorso che va costruito pian piano nel corso del tempo; trascorrere la giornata con i compagni rappresenta un'occasione necessaria per promuovere i processi sociali, infatti una delle chiavi principali per il successo integrativo è proprio quello di instaurare rapporti di amicizia, di aiuto reciproco, di solidarietà, di cooperazione, al fine di costruire e vivere in un clima positivo e favorevole. Affinché avvenga ciò, il primo passo da compiere sarà quello di stabilire un ambiente inclusivo, l'atmosfera della classe rappresenta un elemento fondamentale perché si possano attivare relazioni sociali e inclusive; inoltre sarà utile creare condizioni di reale inclusione per rafforzare il senso di appartenenza, ad esempio festeggiare insieme alla classe alcuni avvenimenti, come compleanni, varie festività o successi scolastici e sportivi, oppure creare dei momenti di gioco con l'intera classe, in questo modo l'alunno autistico si sentirà accettato e inserito nel gruppo. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Autismo: difficoltà socio-comunicative e metodi di riabilitazione

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Informazioni tesi

  Autore: Ilenia La Licata
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Generosa  Manzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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