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Sviluppo e validazione di un metodo analitico basato sulla gas cromatografia con rivelazione a ionizzazione da scarica a barriera (GC/BID) per la determinazione dei BTEX in campioni di acqua

Gascromatografia

La gascromatografia è una delle tecniche più ampiamente usate per le analisi qualitative e quantitative di campioni gassosi, soluzioni liquide e solidi volatili e non termolabili.
Tale tecnica è definita separativa in quanto i componenti di un campione vaporizzato sono separati in seguito alla ripartizione tra una fase mobile gassosa e una fase stazionaria solida o liquida contenuta in una colonna. In una separazione gascromatografica, le sostanze da separare devono essere portate ad una temperatura sufficiente a renderle gassose o comunque tale da portarle allo stato di vapore, per questo motivo sia l’iniettore che la colonna devono essere termostatati. Il campione vaporizzato viene così iniettato in testa alla colonna cromatografica e viene eluito dal flusso di una fase mobile rappresentata da un gas inerte, generalmente chiamato carrier.

A differenza di quasi tutte le altre tecniche cromatografiche, la fase mobile non interagisce con le molecole dell’analita: la sua sola funzione è quella di trasportare l’analita lungo la colonna. Al termine della colonna, risulterà avvenuta la separazione cromatografica dei soluti che dunque, trasportati dal carrier, attraverseranno il rivelatore generando così il cromatogramma.

Si individuano due tipi di gas cromatografia: cromatografia gas - liquido (GLC) e cromatografia gas - solido (GSC). La prima è quella che trova maggiori applicazioni e generalmente viene indicata con la sola sigla GC. Essa si basa sulla ripartizione degli analiti tra la fase mobile che è un gas e la fase stazionaria che è un liquido trattenuto mediante adsorbimento o legame chimico sulla superficie di un solido inerte impaccato o sulle pareti di un tubo capillare. In cromatografia gas solido invece, la fase mobile è un gas e la fase stazionaria è un solido che trattiene gli analiti mediante adsorbimento fisico.

Essa permette la separazione e la determinazione di gas a massa molecolare bassa, come i componenti dell’aria, solfuro di idrogeno, monossido di carbonio ed ossidi di azoto.
In Figura 4 viene riportato lo schema di un tipico gas cromatografo in cui appare evidente che le principali componenti strumentali sono: il sistema di erogazione del gas di trasporto (carrier), il sistema di iniezione del campione, la colonna capillare all’interno della camera termostatata, il rivelatore (detector) ed un software per la registrazione e all’elaborazione dei dati.

Informazioni tesi

  Autore: Patrick Mancuso
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi della Basilicata
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze Chimiche
  Relatore: Giuliana  Bianco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 101

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Parole chiave

carburanti
validazione
gascromatografia
btex
gc-bid
matrice acquosa
analisi inquinanti
rivelazione a ionizzazione da scarica a barriera
spazio di testa
idrocarburi aromatici

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