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A scuola di salute mentale con il teatro

La percezione delle malattie mentali nella popolazione generale

Nel momento in cui ci si appresta a ricercare la presenza di programmi di sensibilizzazione sullo stigma associato alla malattia mentale, è fondamentale conoscere qual è lo stato attuale di conoscenze, quali le opinioni e gli atteggiamenti della popolazione riguardo alla malattia mentale. Ciò è stato possibile grazie ad una rilevazione, condotta negli istituti superiori italiani di nove regioni, così distribuiti:
il 43% al nord
il 34% al centro
il 21% al sud.

L’indagine è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario semistrutturato anonimo, il quale si proponeva di indagare l’immagine che gli studenti associano al concetto di persona affetta da malattia mentale, le conoscenze su tale argomento, le principali fonti di informazione e la vicinanza o meno di questi temi al vissuto quotidiano dei giovani. Le risposte rivelano una buona percentuale di studenti che segnala correttamente i nomi di alcune malattie mentali, un’altra buona percentuale però che ritiene erroneamente disturbi psichici malattie come AIDS, cirrosi, sclerosi multipla. Si rileva confusione anche riguardo all’eziologia della malattia mentale.

Tra gli atteggiamenti negativi spesso pregiudiziali va segnalato quello relativo alla pericolosità: sono molti quelli che ritengono che le persone con malattie mentali possano essere più violente e che il loro comportamento possa essere difficilmente anticipato. C’è un sostanziale accordo sulle capacità creative associate a malattia mentale e sul fatto che queste persone non dovrebbero essere isolate. Interessante è la valutazione sui livelli e le fonti di informazione: la maggior parte del campione si ritiene non molto informato e le poche informazioni che possiede provengono soprattutto da giornali e televisione; come è noto, però, tali notizie non vengono sempre filtrate attraverso una valutazione tecnica e scientifica corretta.

Il discorso su media e malattia mentale verrà affrontato con maggior precisione nel capitolo successivo.
Un’altra fonte importante di formazione/informazione viene individuata nella scuola. La richiesta di informazione viene dagli stessi giovani e certamente una migliore conoscenza può contrastare la diffusione di aspetti pregiudiziali e lasciar spazio a comprensione e costruzione di una nuova immagine culturale del malato psichico. Il Royal College of Psychiatrists ha commissionato nel 1998 un'indagine su un campione di 3000 intervistati, per stabilire quali affermazioni meglio si associavano a diverse patologie psichiatriche, tra cui depressione maggiore, attacchi di panico o fobie, schizofrenia, demenza, disturbi alimentari, alcolismo e dipendenza da sostanze.

Le affermazioni tra cui gli intervistati potevano scegliere erano: "Pericoloso verso altri", "imprevedibile", "difficile da contattare", "si sente diverso da te", "deve biasimare solo se stesso per la propria condizione", "potrebbe farcela solo se volesse", "non migliorerebbe mai, anche se trattato", "non guarirà mai".
La dipendenza da sostanze, l'alcolismo e la schizofrenia sono risultati i disordini associati a maggiore stigmatizzazione.

Per 2/3 degli intervistati i pazienti schizofrenici erano "pericolosi", il 50% riteneva che fossero "imprevedibili" ed un altro 50% li definiva "difficili da contattare". Una percentuale sostanzialmente maggiore di intervistati ha espresso opinioni positive a proposito di pazienti affetti da depressione maggiore, attacchi di panico, demenza e disturbi alimentari.
La categoria di intervistati che ha espresso pareri più negativi è stata quella dei giovani tra i 16 e i 19 anni, facendo, quindi, di questi ultimi, un potenziale bersaglio interessante per una campagna di corretta informazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

A scuola di salute mentale con il teatro

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Informazioni tesi

  Autore: Elena Bronzini Bedini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze della Formazione Primaria
  Relatore: Vito Minoia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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