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Misure di allerta e prevenzione della crisi. Le novità della riforma del fallimento

Proposta operativa dell’ODCEC di Milano

La nuova visione del fallimento, voluta dal legislatore, è subito accolta dagli esperti in materia economico aziendale, poiché cambia radicalmente l’approccio a questi temi.
Così, ancora prima della pubblicazione della riforma stessa, arrivano i primi lavori di interpretazione degli studiosi. In particolare, sono di necessaria menzione i Quaderni SAF dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, che, nell’edizione numero 71, approfondiscono il tema dei sistemi di allerta interna.
Proprio dalla lettura di questa edizione, al punto 5, si sottolinea lo studio di una proposta operativa, molto utile agli organi di controllo societari o più in generale a coloro i quali è demandata la funzione del controllo interno.

La proposta fornisce input tecnici di riferimento, per analizzare la situazione economico finanziaria dell’impresa, instaurando programmi di allerta, allo scopo di salvaguardare la continuità aziendale.
La procedura operativa consigliata consta di sette fasi, collegate in sequenza, che permettono di ottenere un quadro sullo stato di salute dell’impresa, analizzando sia dati contabili che extracontabili, come sintetizzato nella Fig. 10.1 tratta dall’opera in questione.

Per una migliore comprensione della proposta operativa è necessario isolare le singole fasi per analizzarne le rispettive peculiarità.
La prima fase “Adeguata verifica” si riferisce alle analisi preliminari, che possono fare gli organi di controllo societario per monitorare lo stato di salute dell’impresa ed attivare, se necessario, il meccanismo di allerta.
Sindaci e revisori possono ottenere informazioni, sia da fonti interne che esterne, per verificare l’andamento dell’impresa. Gli elementi rilevanti, oggetto di approfondimento, sono raggruppati in sette classi omogenee:

- ANOMALIE NEI PAGAMENTI: per difficoltà protratta nel tempo di far fronte ai pagamenti verso controparti commerciali;
- ANOMALIE NEI RAPPORTI CON BANCHE: per rischi segnalati da parte di banche, circa la capacità di solvibilità;
- ANOMALIE CONTRATTUALI: nei confronti di controparti negoziali;
- ANOMALIE CONTABILI: per incongruenze nei dati contabili, riscontrabili nei bilanci o altre scritture;
- ANOMALIE GESTIONALI: per comportamenti non consueti da parte degli amministratori o del management, relativi a diverse aree di gestione;
- ANOMALIE ERARIALI: per difetti nei pagamenti verso lo Stato, quali imposte, tasse e contributi previdenziali;
- ANOMALIE DA EVENTI PREGIUDIZIEVOLI: per indicatori di inadempimenti contrattuali, come ipoteche, pignoramenti, decreti ingiuntivi o altro.

Ciò che si segnala non sono le singole anomalie in quanto tali, ma la loro ripetuta manifestazione nel tempo, per almeno un semestre, poiché probabile indice di malessere aziendale.
Per prevenire eventuali incongruenze, ogni trimestre, gli organi di controllo sono tenuti a chiedere alla direzione ed all’amministrazione della società, la segnalazione di anomalie rilevanti e in conformità a queste, richiedono relazioni circa le cause di questo stato, quali sono i piani correttivi da operare ed i tempi di intervento previsti.

Il secondo punto “Raccolta ed organizzazione dei dati” riguarda la predisposizione di un database, contenente informazioni standard ed integrative, necessarie ad avviare l’allerta. Le informazioni standard ed integrative sono definite dagli organi di controllo, attraverso la redazione dell’information request list e vengono trasmesse a loro, per via del management. Unitamente a questa massa di informazioni, viene allegata la management representation letter, con la quale il management si assume la responsabilità delle informazioni trasmesse.
Una volta ottenute dette informazioni, gli organi di controllo filtrano i dati, organizzandoli per natura e tempo. Si configurano così dei set informativi che riguardano rispettivamente dati andamentali, dati qualitativi e dati economico-finanziari degli esercizi in esame.

La seconda fase termina con una relazione, scritta o elettronica, che riscontra, ai fini probatori, l’attivazione della procedura d’allerta.
Definito il campo di intervento con la predisposizione delle basi di dati, si passa alla terza fase “Review contabile”, attività di revisione finalizzata alla riclassificazione e rettifica dei dati. L’attività di revisione viene svolta sulla base dei KPI, Key Performance Indicators, elementi quantitativi ricavati dall’elaborazione dei dati contabili.

In particolare, si utilizzano nove indicatori:
- CAPITALE FISSO TANGIBILE RETTIFICATO: valore delle immobilizzazioni materiali iscritte al bilancio, al netto delle rivalutazioni, secondo l’imputazione delle operazioni leasing e l’imputazione dei costi capitalizzati;
- CAPITALE CIRCOLANTE OPERATIVO: somma algebrica delle rimanenze in magazzino, crediti e debiti commerciali e diversi a breve termine, ratei e risconti attivi e passivi;
- IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE: somma algebrica delle partecipazioni, crediti finanziari, commerciali e diversi a medio/lungo termine, valutati secondo la posizione infragruppo e il fair value;
- PATRIMONIO NETTO TANGIBILE RETTIFICATO: capitale netto contabile dell’ultimo esercizio al netto del fondo rivalutazione immobilizzazioni materiali e finanziare e delle immobilizzazioni immateriali che non presentano valori di realizzo;
- POSIZIONE FINANZIARIA NETTA: somma delle passività finanziarie al netto delle disponibilità liquide;
- MARGINE OPERATIVO LORDO: differenza tra valore della produzione e costi operativi, tranne ricavi ed oneri diversi;
- ONERI FINANZIARI NETTI: somma algebrica tra oneri e proventi finanziari, incrementati degli interessi leasing e oneri capitalizzati;
- IMPOSTE E TASSE: importi pagati nell’esercizio, rettificati in funzione dell’utilizzo del fondo imposte e tasse;

Questo brano è tratto dalla tesi:

Misure di allerta e prevenzione della crisi. Le novità della riforma del fallimento

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Informazioni tesi

  Autore: Carmelo Chillemi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Antonio Del Pozzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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