La Psicosomatica: ''soggetto e corpo secondo la psicoanalisi lacaniana''

La relazione narcistica del soggetto con l’immagine ideale è costitutivamente legata all’aggressiva; l’immagine ideale accompagna il soggetto ad un’impossibilità di poter coincidere con quella stessa immagine. L’alienazione originata dà origine all’aggressività dell’essere umano; è descritta da Lacan come tensione correlativa alla struttura narcisistica nel divenire del soggetto. Abbiamo detto nella descrizione dello stadio dello specchio che il bambino ha bisogno dell’Altro, del suo sguardo per potersi riconosce, il suo corpo è nelle mani dell’Altro.
Nei soggetti psicosomatici, si suppone che la risposta da parte dell’Altro sia stata difettosa, arrestata e dunque non tutto il corpo viene riconosciuto e ne resta fuori una parte; questa, fuori corpo immaginario, è spesso colpita da somatizzazioni che rivelano la mancata integrazione nell’unitarietà dell’immagine. Tale perdita rappresenta la mancanza che spingerà il soggetto, per tutta la vita, a cercare un risarcimento in oggetti pulsionali, fuori corpo. Il godimento non è solo sottratto ma fa ritorno nel corpo.
Il corpo simbolico s’incorpora sull’organismo producendo un resto di godimento il corpo reale è dunque un corpo frammentato in specifiche zone erogene. Il simbolo sottrae carne all’organismo ma ed ogni parte è suscettibile di essere sottratta all’unità funzionale del corpo a causa dell’investimenti libidici. Precedentemente abbiamo parlato d’incorporazione; questa operazione lascia il corpo in frammenti, la cui unica possibilità di ricomposizione è l’identificazione ad un altro da sé. In questa prospettiva si possono considerare i fenomeni psicosomatici come un difetto dell’operazione di incorporazione. Il linguaggio si incorpora nel corpo del soggetto e ne resta incollato costituendo il fenomeno psicosomatico come timbro su questo.