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Psicomotricità funzionale e disturbo dello spettro autistico

La psicomotricità funzionale di Jean Le Boulch

Jean Le Boulch nato a Brest il 28 Gennaio del 1924 e deceduto a Dinard il 27 Maggio 2001 era un medico francese, docente di educazione fisica, psicologo, consigliere pedagogico e padre della Psicomotricità Funzionale.
Egli è stato docente della Scuola Normale di Educazione Fisica, nel 1950 si è iscritto alla facoltà di Medicina e Farmacia, dal 1947 al 1969 ha insegnato presso il Centro Regionale d'Educazione Fisica di Dinard.
Nel 1951 pubblica un articolo per il CREPS “L'éducation physique fonctionelle à l'école primaire”, qualche anno dopo interviene alla conferenza all'Istituto Nazionale dello Sport con il lavoro “L'activité nerveuse supérieure et le sport”.
Nel 1960 si laurea in medicina con la tesi dal titolo “Les facteurs de la valeur motrice” in cui studiava le capacità fisiche di forza e velocità attraverso la misurazione della prestazione e dei tempi di reazione nervosa concludendo che tali studi non erano sufficienti a valutare le abilità motorie della persona poiché gli aspetti fisiologici sono influenzati da quelli psichici.
Nel 1961 seguono una serie di pubblicazioni in cui mostrava il suo disappunto riguardo all'ambiguità sugli obiettivi dell'educazione fisica.
Secondo Le Boulch l'educazione fisica aveva un ruolo fondamentale nel guidare le azioni nell'organizzazione delle funzioni neuropsicologiche attribuendo all'educazione fisica una concezione scientifica.
Egli si specializzò in Riabilitazione Funzionale facendo esperienza presso l'ospedale di Rennes in cui applicò le tecniche ipercorrettive della ginnastica per correggere la contrazione volontaria dei muscoli.
In seguito nell'articolo “La coordination motrice” sostenne che le tecniche correttive erano efficaci solo se eseguiti con il coinvolgimento della muscolatura profonda con funzione a predominanza tonica.
Tenne corsi nella Scuola di Chinesiterapia di Rennes proseguendo gli studi e convogliando gli sforzi nell'attribuire all'educazione fisica il valore di scienza rivolta all'acquisizione del controllo corporeo.
Nel 1965 Le Boulch conferma il volere di utilizzare il termine “psicocinetica” per definire lo studio volto a trovare i mezzi pratici utili a sviluppare la padronanza dei gesti e degli atteggiamenti.
Con l'ausilio dei suoi collaboratori integrava le esperienze di coordinazione generale, di agilità al suolo, equilibrio, percezione e infine di educazione dello schema corporeo.
A metà degli anni '70, fece parte della commissione che avrebbe dovuto riformare l'educazione fisica, in tale occasione presentò un lavoro in cui evidenziava l'importanza dei caratteri anatomici, fisiologici, funzionali, neuromuscolari e psicosociali nelle differenti tappe dello sviluppo.
Nel 1966 ha illustrato in un'opera i principi e le modalità di svolgimento della Psicocinetica metodo generale educativo basato sul movimento in tutte le sue forme per una migliore conoscenza e accettazione del sé, un adattamento della condotta, l'acquisizione dell'autonomia e della responsabilità nella vita relazionale. […]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Psicomotricità funzionale e disturbo dello spettro autistico

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Informazioni tesi

  Autore: Maura Corda
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Psicomotricità funzionale
Anno: 2019
Docente/Relatore: Guido Pesci
Istituito da: Istituto Superiore di Formazione, Aggiornamento e Ricerca Formazione Post Universitaria delle Professioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 51

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Parole chiave

equilibrio
autismo
linguaggio verbale
cervelletto
aggiustamento
riduzione stereotipie
psicomotricita' funzionale
controllo tonico
formazione reticolare
inibire

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