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Filastrocche illustrate: viaggio attraverso i colori

Etimologia e simbologia dei colori

Rosso – pare essere l'unico colore per il quale sia stata definita univocamente una chiara radice protoindoeuropea, ovvero reudh.
Da essa derivano il latino ruber e rufus da cui l'italiano rosso, il protogermanico rauthaz da cui l'inglese red ed il tedesco rot.

Coloratus in latino e colorado in spagnolo significano tanto rosso quanto colorato.

Krasnoi in russo significa rosso ma anche bello: la piazza rossa a Mosca etimologicamente significa la bella piazza.
Rosso significa originariamente “di colore del sangue”, non per niente nell'immaginario collettivo il colore rosso richiama la passione, l'ardore, l'impeto, la vivacità.
Il rosso inoltre rimanda all'idea archetipica del fuoco, quale forza primordiale che trasforma e purifica.

Nel sistema simbolico dell'antichità il rosso era il colore….il solo degno di questo nome.
I pigmenti rossi sono stati disponibili molto presto e si è potuto utilizzarli sia in pittura e tintura.

Già nell'arte paleolitica, trentamila anni prima di Cristo, si adoperava il rosso ottenendolo dalla terra ocra rossa: vedasi il bestiario della grotta di Chauvet.

Nel periodo neolitico si è sfruttata un'erba presente nei climi più svariati, la robbia; in seguito il rosso è stato estratto da alcuni metalli come l'ossido di ferro o il solfuro di mercurio.

Nella storia di questo colore due elementi il fuoco e il sangue sono onnipresenti e al rosso vengono attribuiti i simboli del potere ovvero quelli della religione e della guerra.

Il rosso sangue è quello versato dal Cristo, la forza del Salvatore che purifica e santifica ma è anche il peccato e l'impurità dei tabù biblici.
Nella Roma Imperiale si ottiene dalla sostanza colorante del murice, una conchiglia rara presente nel mediterraneo.

Nel Medioevo, quando le colonie di murici vanno estinguendosi, si ripiega sul chermes, il colorante estratto dalla femmina essicata del Coccus Ilicis, insetto diffuso nel bacino del Mediterraneo e in Estremo Oriente.
La raccolta è laboriosa e la fabbricazione molto costosa ma il rosso ottenuto splendido, luminoso e resistente: è diventato un colore di lusso.

L'ambivalenza simbolica permane nel tempo: il rosso delinea i due versanti dell'amore, il divino e il peccato carnale.
Nel corso dei secoli le spose indossavano gli abiti più belli e ricchi per eccellenza di colore rosso e le prostitute dovevano per essere riconosciute, indossare un capo rosso.

Nel campo dei simboli, in tutto l'occidente il rosso del potere e dell'aristocrazia ha attraversato i secoli come il rosso rivoluzionario e proletario.
Il rosso indica sempre la festa, il lusso, lo spettacolo.
Nel nostro dizionario sono rimaste numerose locuzioni rosso di rabbia, vedere rosso, che ricordano antichi simboli.
È il colore dunque strettamente connesso con le apparenze vitali, quindi prima di tutto è il colore del fuoco e del sole che passa l'orizzonte.

È anche il colore del sangue, fonte di vita in tutti gli animali e di alcuni vegetali che nel tempo sono riconosciuti come sacri: i legni della palma, del cedro e dell'abete.
La terra rossa viene riconosciuta nel mito come pietrificazione del sangue e del fuoco, ovvero della forza di vita.
Il rosso è il colore dei fiori e dei frutti d'estate, tempo in cui si manifesta la forza vitale e della fecondità.

Il vino rosso rappresenta la bevanda magica che offre un rinnovamento di vita.

Il manto rosso dell'imperatore condottiero ed il suo sepolcro di legno rosso di cedro sono manifestazione della sua identificazione della fonte di vita. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Filastrocche illustrate: viaggio attraverso i colori

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Ferrante
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Illustrazione e tecniche grafiche speciali
  Relatore: Debora Persico
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 123

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