Strategie di comunicazione alternativa in paziente portatore di tracheostomia: revisione della letteratura

Negli ultimi decenni, la problematica relativa alla tracheostomia ha acquistato un’importanza sempre maggiore e, sebbene questa sia indispensabile per trattare le problematiche respiratorie, uno dei principali svantaggi riguarda la compromissione della capacità del paziente di comunicare e, più precisamente, di parlare. La problematica è correlata proprio al presidio della tracheostomia, che esclude il passaggio dell’aria espirata attraverso le corde vocali, impedendo così l’emissione di qualsiasi suono e, quindi, l’espressione verbale. Non poter comunicare attraverso l’utilizzo della voce potrebbe precludere ai pazienti il diritto di influenzare il proprio ambiente di vita, di scegliere tra varie opzioni, di chiedere informazioni, di esprimere sentimenti e preferenze e di essere riconosciuti come validi partner comunicativi, con gravi conseguenze sul benessere fisico e psicologico della persona. La voce per questi pazienti non è solo un mezzo di comunicazione, ma è anche un’identità e l’impossibilità di esprimersi e di partecipare attivamente al piano di cura potrebbe condurre a sentimenti di paura, rabbia e agitazione, che portano all’isolamento, alla depressione e alla non aderenza al piano terapeutico. L’impossibilità di espressione orale può essere sostituita dalla mimica e dai gesti, ma nella maggior parte dei casi tale modalità comunicativa risulta fallimentare nell’interazione con l’ambiente. Per tale motivo, la possibilità di effettuare una fonazione il più simile a quella fisiologica è senz’altro un obiettivo da perseguire, al fine di garantire al paziente una accettabile vita di relazione, prevenire sentimenti di isolamento e solitudine e garantire alti standard di assistenza infermieristica.

Gli obiettivi di questa revisione sono:
• esaminare le strategie più utilizzate o attuabili per migliorare il livello di comunicazione in ciascun paziente;
• sensibilizzare i professionisti sanitari circa l’incapacità della comunicazione verbale;
• identificare le implicazioni per migliorare la pratica clinica e il benessere del paziente.