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Le associazioni e le società sportive dilettantistiche

La riforma del Terzo settore e lo sport

Il Terzo settore rappresenta un fenomeno di notevole, e sempre crescente, interesse sociale. 
La ricerca di una denominazione e di una definizione appropriata per quell'universo di organizzazioni, attori e iniziative che erogano e producono servizi di pubblica utilità senza scopo di lucro, ha impegnato molti autori che raramente si sono trovati concordi nelle soluzioni trovate. 
Questo spiega come mai si ritrovino in dottrina termini diversi per indicare lo stesso fenomeno socioeconomico come: terzo sistema, terzo settore, settore non-profit, volontariato, associazionismo, economia sociale, economia civile, privato sociale. 
Ciò premesso, attesa l'assenza di una definizione univoca dal punto di vista socioeconomico, esso si pone a fianco dei due settori che tradizionalmente regolamentano la vita sociale, ossia, da una parte lo Stato caratterizzato dal perseguimento di finalità pubbliche e, dall'altra il mercato, il quale è connotato dall'impiego di un capitale di rischio e dal perseguimento di finalità sia lucrative che non. 
In tale settore sono ricompresi tutti quegli enti no profit che realizzano attività di utilità sociale nei settori dell'assistenza, della formazione, della tutela dell'ambiente, della promozione della cultura e dell'arte, della ricerca scientifica, della valorizzazione del patrimonio culturale etc.. 
Gli enti del Terzo settore traggono il proprio fondamento normativo nel riformato titolo V della Costituzione e, in particolare, nel precetto contenuto nell'art. 118, co. 4, il quale afferma il principio di sussidiarietà orizzontatale: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. 
Conseguentemente, lo svolgimento da parte dei privati di attività in settori di interesse generale ha trovato uno specifico riconoscimento a livello costituzionale ed è stato formalizzato il precetto generale secondo cui tali attività devono essere favorite. 
Inoltre, si possono individuare ulteriori disposizioni costituzionali a sostegno del Terzo settore, come ad esempio: il riconoscimento e la garanzia della libertà di associazione prevista dall'art. 18, la tutela delle formazioni sociali prevista all'art. 2 o ancora l'art. 3 co. 2 della Costituzione, espressione del principio di uguaglianza sostanziale, diretto alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. 
Con l'espressione Terzo settore si vuole circoscrivere l'area che opera al di fuori del settore pubblico, pur perseguendo interessi generali; in altri termini, lo spazio di tali enti si crea laddove lo Stato non è in grado di intervenire, ovvero interviene, ma in maniera insoddisfacente e laddove l'impresa privata non ha convenienza ad operare. 
La realtà sociale del Terzo settore non riceve un'adeguata tutela dalle disposizioni del codice civile previste in materia di persone giuridiche, non prevedendo alcuni contenuti “promozionali” per gli ETS. Infatti, tali norme regolamentano soggetti giuridici come le associazioni, le fondazioni, i comitati, i quali non sono chiamati naturalmente al perseguimento di finalità di interesse generale, ma, ad esempio, nel caso dell'associazione, semplicemente al perseguimento in forma associata di finalità di gruppo. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le associazioni e le società sportive dilettantistiche

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Valenti
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Alessandro Perego
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 195

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