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Arte in Silenzio - La pratica artistica come mezzo di ripotenziamento sensoriale

La trasposizione immaginativa come capovolgimento dell'esperienza nella creazione artistica e nella ricerca scientifica

Di trasposizione immaginativa si alimenta la creatività, che è la capacità di riconoscere tra le cose quelle nuove connessioni che portano a innovazioni e cambiamenti. Il criterio dell'originalità, presente in ogni attività creativa, non è sufficiente se è disgiunto da una legalità che mantiene il nesso tra l'esperienza nuova e quella acquisita e comunemente condivisa. La rottura di questo nesso risolve la creatività in arbitrarietà, in cui non è leggibile alcuna trasposizione immaginativa.
Da questo punto di vista non c'è molta differenza tra la creazione artistica e la ricerca scientifica. Entrambe sono espressione della trasposizione immaginativa come tentativo di soddisfare un'attesa e quindi di inoltrarsi nel futuro senza uno scopo funzionale, una sorta di tendenza senza obiettivo, puro cominciamento di un'azione, dove è la struttura stessa dell'esperienza consolidata ad esser sottoposta a esperimento in vista non del conseguimento di uno scopo, ma dell'allargamento dell'esperienza.
Galimberti, “Psiche e Techne”, p.214

Abbiamo dunque visto il carattere disinteressato dell'esperienza estetica, avendo l'opera d'arte come sua intenzione quella di essere esperita esteticamente; in quanto non concorre ad una modifica delle condizioni esterne di esistenza, bensì di quelle interne: nell'esperienza estetica infatti si sprofonda in sé per riemergere con una visione del mondo modificata, e l'azione non è soppressa ma è esperita nel suo scaturire interiore.
Questo significa che nella creazione artistica l'esperienza interiore accumulata è impiegata verso l'esterno ma non per una trasformazione utile del mondo esterno, bensì per una modificazione della propria condizione soggettiva.
Se infatti l'esperienza interiore accumulata è impiegata verso l'esterno, ciò avviene solo perché, attraverso la produzione esterna, è possibile, in direzione opposta, “provare” quella trasformazione dello stato interiore che è la sua ricostruzione ad un altro livello. Galimberti, “Psiche e Techne”, p. 215

Allo stesso modo, nella ricerca scientifica, l'esperienza accumulata non è ciò da cui si parte per nuove acquisizioni, ma è ciò su cui si agisce sottoponendola a esperimento a partire da determinati punti di vista. Questi, informa di ipotesi, si servono della trasposizione immaginativa allo scopo di indagare le possibilità che dall'esperimento dovessero emergere.
Indipendentemente dal fatto che si possano utilizzare gli eventuali risultati “con interesse” per la successiva ricerca scientifica, ciò che la promuove, al pari della creazione artistica, è il capovolgimento nell'uso abituale dell'esperienza:
Non il risultato, ma quel disporsi all'attesa(all'ipotesi) che è il tratto costitutivo del mondo umano di essere al mondo che, nel caso della creazione artistica e delle ricerca scientifica, è potenziato dal fatto che non si agisce sulle cose, ma sulle condizioni con cui abitualmente facciamo esperienza delle cose. Nella creazione artistica e nella ricerca scientifica, infatti, è la stessa esperienza accumulata a divenire oggetto di trasposizione immaginativa.
Identica è quindi la matrice che immagina nuove soluzioni per il mondo esterno e per quello interno. Questa matrice è la trasposizione resa possibile dall'immaginazione, che diciamo agire sull'esterno quando traspone nel futuro i dati accumulati dall'esperienza trascorsa, e agire sull'interno quando traspone sull'esperienza accumulata attese che in campo artistico si chiamano “estasi”, e in campo scientifico si chiamano “ipotesi”.
“Galimberti, “Psiche e Techne”, p. 215

Bisogna ricordare che, parlando di “esterno” e di “interno”, facciamo una concessione al punto di vista della “riflessione”, che guarda il mondo ad azione avvenuta.
Dal punto di vista dell'azione, questa distinzione non regge, in quanto non si dà interiorità che non cresca sulla trama delle nostre azioni nel mondo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Arte in Silenzio - La pratica artistica come mezzo di ripotenziamento sensoriale

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Informazioni tesi

  Autore: Elvira Fraccalvieri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Laurea Specialistica in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, indirizzo Pittura
  Relatore: Luigi Pagliarini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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