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Struttura finanziaria e analisi di correlazione fonti-impieghi: un campione di startup italiane

La correlazione con il criterio di pertinenza gestionale

Per poter indagare la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di un’impresa è necessario, come già evidenziato, fare ricorso all’analisi di bilancio. Al fine di poter svolgere questo tipo di procedura in maniera accurata è oramai prassi consolidata articolare tale indagine seguendo quattro fasi consequenziali:

1. Raccolta della documentazione di bilancio e verifica relativamente alla sua attendibilità;
2. Riclassificazione dei prospetti;
3. Costruzione del Rendiconto Finanziario;
4. Calcolo di una serie di indicatori e conseguente interpretazione dei risultati conseguiti.

In questo secondo capitolo ci concentreremo specificatamente sulla seconda fase, quella della riclassificazione delle poste presenti nel bilancio, la quale assume un ruolo di fondamentale importanza poiché consente di esporre, secondo una data struttura, i valori contenuti nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico, al fine di ottenere una sintesi dei valori iscritti funzionale ad un’analisi delle condizioni reddituali, patrimoniali e finanziarie delle imprese e di rendere paragonabili, nel tempo (time-series analysis) e nello spazio (cross-sectional analysis), anche realtà similari tra di loro ed appartenenti ad un medesimo contesto. Questo permette di contestualizzare i risultati ottenuti in funzione di ciascuno specifico ambito competitivo e di avere una migliore comprensione ed interpretazione dei fatti di gestione. Inoltre, la riclassificazione permette di rendere omogenei i dati della stessa impresa su esercizi successivi in modo da poter eseguire l’analisi comparativa e dinamica nel corso del tempo.
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale permette di analizzare la struttura qualitativa e quantitativa dei valori dell’attivo, del passivo e del netto al fine di verificarne la tendenziale coerenza reciproca delle loro interrelazioni sistemiche che permetta di raggiungere condizioni di equilibrio patrimoniale e finanziario.
Ai fini del presente elaborato appare necessario dedicarsi alla riclassificazione delle voci relative allo Stato Patrimoniale, in quanto è in questo documento che è possibile andare ad analizzare le relazioni esistenti tra le fonti di finanziamento e gli impieghi di capitale. Tale prospetto fornisce in maniera immediata informazioni rilevanti, tra cui la composizione delle fonti a cui è stato fatto ricorso e l’impiego o l’utilizzo che ne è stato fatto. Come abbiamo già avuto modo di vedere nel primo capitolo, la dottrina e la prassi hanno individuato diverse logiche di riclassificazione, a cui corrispondono differenti schemi applicativi ma, nel corso del tempo, due sono i criteri che si sono maggiormente affermati all’interno della letteratura, sia a livello nazionale che internazionale: il criterio di pertinenza gestionale (o funzionale) e quello finanziario. La dottrina ha inoltre evidenziato come lo Stato Patrimoniale presenti due principali funzioni e svolga così un duplice ruolo:

* Evidenzia la composizione del patrimonio aziendale e la consistenza del capitale netto, relativamente ad una certa data;
* Individua il rapporto che si presenta fra gli investimenti effettuati e le fonti di finanziamento che sono state utilizzate per sostenerli.

Come avremo modo di vedere meglio nel corso del presente capitolo, il primo obiettivo viene raggiunto utilizzando prevalentemente il criterio di riclassificazione finanziaria, mentre il secondo attraverso la logica di riclassificazione funzionale. La scelta di quale dei due modelli utilizzare avrà delle conseguenze sulle considerazioni relative al tema della correlazione tra fonti ed impieghi che abbiamo l’obiettivo di analizzare e cercheremo di evidenziare il motivo per cui se ne predilige uno oppure l’altro. Ad ogni modo, ciascuno dei due criteri è importante per permettere un’analisi da diversi punti di osservazione e per acquisire maggiori informazioni sulle diverse dinamiche aziendali.
Partiamo quindi evidenziando le principali caratteristiche relative ad uno dei due approcci di riclassificazione menzionati, ovverosia quello di pertinenza gestionale. Il criterio funzionale è un criterio generale, in realtà non molto utilizzato nelle analisi di bilancio per ratios, che si propone di mettere in luce le decisioni di investimento e finanziamento dell’impresa considerando la loro durata originaria anziché quella residua. L’utilizzo di tale approccio permette di determinare il fabbisogno finanziario dell’impresa e il capitale reperito per la sua copertura.
Nei paragrafi successivi andremo ad analizzare dettagliatamente lo schema di riclassificazione dello Stato Patrimoniale impostato secondo il criterio funzionale, concentrando la nostra attenzione su quali sono i fabbisogni finanziari che ne derivano e le relative modalità di copertura. Prima di passare allo studio del criterio finanziario mostreremo anche quali sono i principali indicatori che possono essere utili per verificare la correlazione fonti-impieghi ed il raggiungimento di una condizione di solvibilità sostenibile.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Struttura finanziaria e analisi di correlazione fonti-impieghi: un campione di startup italiane

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Informazioni tesi

  Autore: Leonardo Mannori
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Economia
  Corso: Governo e Direzione d'Impresa
  Relatore: Francesco Dainelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 120

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Parole chiave

fabbisogno finanziario
riclassificazione
struttura finanziaria
fonti di finanziamento
capitale circolante netto
startup
correlazioni fonti impieghi
impieghi di capitale

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