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Il diritto dell'ambiente nell'ordinamento globale

Esempio di difficoltà nella cooperazione: l'attuazione del Protocollo di Kyoto

La vicenda che descrive le difficoltà che si sono registrate nell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto dimostra quanto ancora sia lunga la strada per poter parlare di un regime giuridico veramente globale e di quanto ancora sia difficile convincere gli Stati a collaborare tra loro a tutela di beni comuni come l'atmosfera.
Il Protocollo di Kyoto vede la luce il 10 dicembre 1997 e il 16 marzo 1998viene aperta la sua ratifica. Il regime individuato per l'entrata in vigore del Protocollo prevedeva la ratifica di almeno 55 Stati, produttori complessivamente di almeno il 55% delle emissioni climalteranti. Questa alta percentuale era uno dei motivi di grande soddisfazione per l'adozione del Protocollo, insieme al fatto che questo è giuridicamente vincolante.
La condizione posta durante i lavori fu accolta anche sull'implicita intesa tra Unione Europea e Stati Uniti, da soli responsabili del 57% delle emissioni, in quanto i Paesi in via di sviluppo, in virtù del principio della responsabilità comune, ma differenziata, vennero lasciati fuori dall'intero Protocollo nonostante la Cina sia il secondo paese dopo gli Stati Uniti per emissioni di gas serra.
L'esclusione dei Paesi in via di sviluppo non è andata esente da critiche: da più parti è stato osservato che sebbene essa appare sicuramente giustificata sotto il profilo di una tutela particolare per lo sviluppo socio–economico di questi paesi, è tuttavia difficilmente sostenibile nel lungo periodo visto e considerato che la crescita delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas di serra in questi paesi sta progredendo a ritmi vertiginosi (+25% nel periodo 1990-95 rispetto al +8% registrato nel periodo 1990-95) e di questo passo  finirebbe con il vanificare gli sforzi di contenimento e diminuzione delle emissioni da parte dei paesi industrializzati.
In ogni caso, nel 2001 gli Stati Uniti ritirarono la loro disponibilità a firmare il Protocollo che riuscì ad entrare effettivamente in vigore solo nel 2004, a seguito della ratifica della Russia.
Più volte, nel corso dei vari negoziati sulla tutela dell'ambiente, si videro contrapposti due schieramenti diversi: da un lato, gli europei che ritengono che la diminuzione dei gas ad effetto serra debba essere raggiunta principalmente attraverso la riconversione dell'intero sistema economico ed in particolare degli impianti industriali a tecnologie pulite, eco-compatibili e a basso impegno energetico, dall'altro, gli USA , sostenuti da Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone, che pensano che gli obiettivi di Kyoto possano essere raggiunti con l'impiego di strumenti più flessibili e meno impattanti sul proprio sistema economico come lo sviluppo dei pozzi di carbonio e la commercializzazione senza vincoli dei permessi di emissione. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il diritto dell'ambiente nell'ordinamento globale

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Informazioni tesi

  Autore: Sabrina Mariagata Silvestro
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Diritto pubblico avanzato
  Relatore: Orlando Roselli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 159

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