L'Adozione dei singles e della Famiglia di fatto

La Convenzione Europea di Strasburgo del 24 aprile 1967, resa esecutiva in Italia dalla Legge 22 maggio n.357 del 1994, ha introdotto una serie di principi base, ripresi da quasi tutte le legislazioni moderne, tra questi in particolare ha introdotto il principio della legittimazione ad adottare attribuita sia a coppie unite in matrimonio che a persona singola, con espressa esclusione dei conviventi more uxorio.
Da allora il concetto di famiglia ha subito una notevole evoluzione non solo sul piano sociale ma anche dottrinale e giurisprudenziale, infatti la riforma del diritto di famiglia del 1975 e la successiva legge 184/83 hanno dato attuazione concreta ai principi costituzionali relativi al valore della persona e tutela delle formazioni sociali esplicative della stessa, e la famiglia è senz'altro il luogo ove l'individuo esplica principalmente la sua personalità. Si è passati quindi dalla famiglia "patriarcale" ad un tipo di famiglia funzionalmente preordinata alla tutela della persona, soprattutto si è assistito alla moltiplicazione di tipi di modello familiare.
L'art.2 della L. 184/83 è espressione di tale mutamento perché consente che il minore, temporaneamente privo di idoneo ambiente familiare, venga affidato anche a persona singola o ad una comunità di tipo familiare, sancendo il trapasso da una concezione strutturale o biologica della istituzione familiare, avente il proprio fondamento solo nel matrimonio, ad un'altra di tipo funzionale il cui tratto qualificante è costituito dalla sua idoneità ad assolvere compiti di sviluppo e di promozione della persona umana, ed in primo luogo dei minori12. In tale processo evolutivo rientra anche la famiglia costitutita da persona singola, così come emerge dalla lettera dell'art.2 citato, il quale indica fra i soggetti affidatari anche i singles, dunque l'ordinamento giuridico considera anche una persona singola idonea a svolgere siffatta funzione qualora sia in possesso dei requisiti necessari. Un rapporto di adozione o di affidamento tra una persona singola ed un minore può dar vita ad un modello familiare sicuramente diverso dalla famiglia tradizionale, ma comunque lecito e benefico qualora riesca a garantire un ambiente materialmente e moralmente idoneo per la corretta formazione ed il pieno e naturale sviluppo del minore. Del resto il nostro ordinamento prevede istituti quali la separazione ed il divorzio, in cui spesso accade che il figlio venga affidato ad uno solo dei coniugi, con la conseguenza che il minore perde la famiglia originaria e la sua formazione, educazione e crescita vengano affidate ad un solo soggetto. [...]