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Il rilievo critico per il restauro di monumenti. Un caso di studio: l’abbazia-castello di Santo Stefano di Monopoli (Bari)

Il rilievo critico dei sotterranei

Il primo impianto del monastero è simile a quello dell’Abbazia di San Benedetto a Conversano: chiesa a due cupole in asse, fabbricato conventuale, chiostro cinto da polifore con capitelli figurati; frammenti scultorei sono testimonianza dell’originario apparato decorativo, non conservatosi integralmente.
La Chiesa medievale (rimaneggiata nel sec. XIII) presenta all’esterno la parte inferiore della facciata apparecchiata con conci regolari (muratura isodoma); il portale, successivamente tompagnato, è sormontato da una lunetta istoriata. Nel campo di tale lunetta si trova la più antica iscrizione del complesso, che ricorda i lavori effettuati nel 1236 dall’Abate Riccardo, che fece ricostruire la chiesa e adornò di sculture; il rilievo nella lunetta rimanda a modelli d’area bizantina (sec. XI-XII) e raffigura Cristo in trono tra Santo Stefano e San Giorgio, con due figure di offerenti inginocchiati; San Giorgio è in vesti militari, armato di spada e scudo, mentre Santo Stefano veste la dalmatica, ornata da complicati ricami, nella destra reca un turibolo, nella sinistra una teca portaincenso.
Un’altra lapide, murata sul lato settentrionale del Palazzo settecentesco, riporta altre informazioni sulle vicende costruttive: nel 1296 l’Abate Matteo riedifica la chiesa abbaziale, ed a siffatto intervento debbono riferirsi le due campate coperte da volte a crociera ogivali costolonate, che compongono la chiesa attuale, e che modificano l’originaria fabbrica (verosimilmente a due cupole in asse con abside semicircolare, come pare suggerire l’unico modulo cupolato superstite, inglobato nell’attuale edificio residenziale, il cui tetto piramidale di otto lati emerge dal piano delle terrazze).
Lo schema iconografico della Chiesa ricostruita dall’Abate Riccardo (1236) è verosimilmente a navata unica, seguendo lo schema in uso dal sec. XI dagli Ordini Benedettini, scandito in quattro campate voltate a crociera.
Al di sotto della navata della Chiesa Benedettina trovansi ambienti ipogei, in parte inaccessibili. In corrispondenza dell’area absidale, si situa un ambiente ipogeo scandito da pilastri quadrangolari in navatelle, con absidiola centrale, presumibilmente un piccolo edificio sacro altomedievale; un muro in opus reticulatum (come si vedrà meglio nel seguito) conserva ancora tracce d’intonaco antico.

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Il rilievo critico per il restauro di monumenti. Un caso di studio: l’abbazia-castello di Santo Stefano di Monopoli (Bari)

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Informazioni tesi

  Autore: Simone De Bartolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Angela Diceglie
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 63

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castello di santo stefano
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