Gli stati emotivi e passionali nel diritto penale
Il concetto di stati emotivi e passionali e le componenti impulsive della condotta
Il nostro Codice penale riserva un articolo preciso per racchiudere tutte le componenti emotive che non sono causa dell'esclusione o della riduzione delle capacità di intendere e volere. Si tratta dell'art. 90 per cui "Gli stati emotivi e passionali non escludono né diminuiscono l'imputabilità".
Per comprendere meglio il concetto, può essere utile un excursus sulla sua definizione da parte delle scienze psicologiche e sociali per poi andare ad analizzare la tematica giuridica in merito.
Il tema delle emozioni, sin da come nascono a come influenzano la persona, è stato studiato fin dai tempi antichi. Primo fra tutti Ippocrate capì che la sede fisiologica delle emozioni era il cervello e da lì bisognava iniziare lo studio per comprenderle. Successivamente ci si concentrò sullo studio del volto umano per studiare come le espressioni facciali indicassero le emozioni. Uno dei più importanti studiosi del tema fu Paul Elkman che individuò delle espressioni facciali innate e biologiche, comuni a tutte le persone e ne individuò sei: felicità, paura, tristezza, disgusto, sorpresa e rabbia. Un'altra teoria molto accreditata è stata quella di James Papez, il quale ha trovato nell'ipotalamo il centro delle emozioni. Nel suo lavoro, Papez considera che l'ipotalamo partecipa all'espressione delle emozioni, contribuendo ad elaborare le funzioni delle emozioni centrali, quindi, secondo ciò, l'ipotalamo fornisce un valore emozionale agli stimoli che il soggetto riceve.
Un'altra scoperta seguendo l'idea di Papez fu quella in cui si capì che l'amigdala era anch'essa legata ai sentimenti ma si collegava anche alla passione: studi su soggetti a cui è stata rimossa non provano emozioni né bisogni di vicinanza sociale e appartenenza ai gruppi. Pertanto, Paul MacLean ha diviso il cervello in tre parti; seguendo questa teoria il cervello progredisce secondo un processo evolutivo specifico in cui la parte più antica del cervello, quella rettiliana, deriva dalle specie animali. Questa parte è la più profonda e gestisce i comportamenti primitivi e automatici come la respirazione. Al centro si trova il cervello limbico in cui risiedono le emozioni che è composto da amigdala, ippocampo e ipotalamo; questa parte esercita una grande funzione sul comportamento. L'ultima struttura è la più recente e costituisce il ragionamento logico ed il linguaggio. La funzione fondamentale dell'amigdala ha permesso di capire i meccanismi che sono alla base del sistema di allarme del cervello nelle situazioni in cui il soggetto si trova in pericolo. Da ciò Joseph LeDoux ha capito che è proprio l'amigdala a svolgere questo compito. Questo autore ha scoperto che quando l'amigdala funziona correttamente vengono prodotte reazioni emotive innate. L'importanza dell'amigdala si è vista anche quando si sono studiati soggetti a cui era stata asportata e questi soggetti perdevano interesse verso gli altri, con la tendenza ad isolarsi e, infine, avevano perso la capacità di riconoscimento delle persone.
Altro studioso è stato Plutchick che ha teorizzato il cono emotivo, grazie al quale si possono rappresentare le relazioni tra varie emozioni e i risultati saranno le emozioni definite complesse. Secondo Plutchick ci si può riferire alle emozioni base in tre modi diversi:
1) attraverso il linguaggio soggettivo,
2) attraverso il linguaggio comportamentale, ovvero le reazioni somatiche ad una data emozione,
3) tramite il linguaggio funzionale.
Sulla base di questa idea Plutchick afferma che le emozioni provate sono impossibili da scollegare da colui che le prova, a causa del meccanismo che crea una serie di eventi così unica da essere estremamente personale, com'è anche l'azione che ne scaturisce. Questo ci può spiegare la differenza di comportamento tra individui che sperimentano la stessa emozione, ma che agiscono in modi diametralmente opposti. [...]
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Gli stati emotivi e passionali nel diritto penale
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Informazioni tesi
Autore: | Marina Maddalena |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Criminologiche |
Corso: | Scienze Criminologiche |
Relatore: | Marco Pelissero |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 76 |
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