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Essere donna in India oggi

I sindacati delle donne

I sindacati in India hanno attraversato una lunga storia iniziata già nel secolo scorso, e ovviamente mutata nel corso degli anni; possiamo parlare di un primo sindacato nato a Poona negli anni trenta, costituito in maggioranza da donne, il “sindacato degli spazzini”. Queste donne riuscirono ad ottenere alcuni vantaggi come per esempio il congedo durante la maternità, due sari all’anno e il diritto alla casa.

Anche all’interno dei sindacati il numero delle partecipazioni femminili è sostanzialmente inferiore rispetto al numero dei maschi, infatti sono solo il 7,5% dei membri totali.

I sindacati sono comunque riusciti ad ottenere alcune risposte importanti per le donne, come appunto la stessa remunerazione che veniva data ai lavoratori maschi ed inoltre l’aumento percentuale delle lavoratrici.

Un importante ruolo è stato giocato da due sindacati in particolare: il SEWA e il Working Women’s Forum.
Il SEWA è un sindacato nato nel nord dell’India nel 1972, ma è anche un movimento femminista: SEWA è l’acronimo di Self Employed Women’s Association, è l’unico sindacato di donne e conta un milione di inscritte. Fu fondato da una donna, Ela Bhatt, ed unisce tutte quelle donne che si dedicano ai lavori umili come la tessitura, la produzione delle bidi (piccola sigaretta indiana), le lavandaie, le fruttivendole, insomma tutti quei mestieri umili che le donne sono costrette a fare in India.

E proprio tramite il SEWA si cerca di dare dignità a quei lavori così definiti marginali: le prime lotte presero l’avvio quando i membri del sindacato iniziarono a mediare con i produttori di tabacco per tenere basso il costo delle foglie e abbassare perciò il prezzo delle sigarette. Nel 1974 proprio il SEWA fondò una sua banca, che concedeva un microcredito ai poveri rendendo più degna la vita di milioni di indiani.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Essere donna in India oggi

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Eunice Adebutu
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi della Basilicata
  Facoltà: Lettere
  Corso: Lettere
  Relatore: Daniela Rossella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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