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Analisi pedagogica all'interno del fumetto Spiderman

Effetti degli audiovisivi sulla memoria a lungo termine.

Tutto ciò che viene proposto ai messaggi televisivi si fonda su e, nello stesso tempo costruisce, un bagaglio di conoscenze stabili questo dato è importante per diverse ragioni. Da un lato fornisce indicazioni sull'impatto della televisione, può avere, nel bene e nel male, costruisce conoscenze condivise creando mentalità e tendenze.

Dall'altro solleva domande di tipo teorico sul ricordo a lungo termine e sulla rielaborazione dei ricordi ad esempio, un evento visto per televisione viene ricordato allo stesso modo di un evento a cui si è effettivamente assistito? Nell'integrazione dei ricordi, esperienze dirette si collocano diversamente rispetto a esperienze mediate dalla televisione? Inoltre, tutto questo può suscitare fenomeni di confusione nell'attribuzione della fonte. Nella nostra vita di tutti giorni le persone acquisiscono e integrano informazioni da fonti diverse: altre persone, giornali, manuali, lezioni, divini narrativa, film.

Una domanda che ci si è posti, e se i bambini possano confondere memorie della vita reale con eventi visti in filmati. In base a degli studi condotti si è dimostrato che bambini di età tra i 4/10 anni tendono a confondere eventi a cui hanno assistito con eventi solo narrati, se figure adulte significative danno loro suggerimenti confusi. L'eventuale confusione è del tutto spontanea. I bambini includono erroneamente elementi inclusi nei filmati.

Questo si verifica ad esempio per alcuni particolari visivi, quali i colori dei vestiti e dai personaggi che si vedono all'interno del film, la contaminazione non è frequente e comunque tende a diminuire con l'aumentare dell'età. Può accadere soprattutto da alcuni bambini, di integrare i particolari di un evento visto tramite un mezzo audiovisivo, ad esempio un incidente o un episodio di violenza, con un evento realmente accaduto, e questo anche senza la presenza di domande suggestive da parte dell'adulto.

Un modo per ridurre le contaminazioni e quello di richiedere una partecipazione libera dell'evento. Sei bambini vengono lasciati liberi di raccontare, scelgono spontaneamente i fatti a cui hanno realmente assistito, ma se devono rispondere a domande eccessivamente dettagliate tendono a inserire più facilmente false memorie provenienti da filmati nelle informazioni reali. Una prima spiegazione viene fatta risalire a processi cognitivi nell'utilizzo della memoria, nelle fasi codifica e recupero delle informazioni.

Anche l'esposizione massiva fa del mezzo audiovisivo una delle principali fonti d'informazione sulla realtà ma è la principale fonte di contaminazione della memoria. Metaforicamente parlando quindi il mezzo televisivo è considerato come "una finestra sulla realtà". In realtà, essi non permettono una visione del reale, e non sono nemmeno una rappresentazione della realtà, ma sono piuttosto una sua ricostruzione: ciò che i mezzi audiovisivi trasmettono non sono altro che una delle loro tante possibile letture.

Il considerare la televisione come una finestra sulla realtà o portare considerare veri e rappresentativi eventi stereotipici trasmessi sia nelle fiction (pensiamo al mondo prospettato nella soap opera), sia nei cosiddetti programmi-verità, in cui persone “reali” raccontano esperienze personali. Uno spettatore poco critico può arrivare alla conclusione che stili di vita e atteggiamenti piuttosto improbabili poco comuni costituiscono uno spaccato della vita nei modi di pensare nella maggior parte delle persone.

Un problema frequente, si presenta con i notiziari, che vengono generalmente interpretati come una fedele riproduzione dei fatti, piuttosto che una loro ricostruzione esagerata. Se il confondere i diversi livelli di realtà in ciò della televisione propone è un problema degli adulti, a maggior ragione lo sarà per i più piccoli, per i quali i rischi di confusione sarà ancora più marcato il distinguere il vero, il verosimile e il fantastico nel mezzo audiovisivo è, prima ancora che in fatto di esperienza, un fatto di maturazione cognitiva, di capacità di distinguere tra l'oggetto e la sua rappresentazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi pedagogica all'interno del fumetto Spiderman

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Informazioni tesi

  Autore: Enzo Laganà
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Tecnologie ed istruzione della Comunicazione
  Relatore: Donatello Smeriglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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