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INTRODUZIONE  
Io sono la luce del mondo; 
chi segue me, non camminerà nelle 
 tenebre, ma avrà la luce della vita. 
Giovanni 8,12. 
 
  
Da sempre, in ogni epoca, gruppi ristretti di persone si sono messi alla ricerca della chiave 
capace di aprire le porte della conoscenza di antichi misteri, di segreti che spiegherebbero il 
funzionamento dell'uomo e del mondo intero, da non rivelare a nessuno anche a costo della 
vita, al fine di giungere alla vera elevazione spirituale chiamata Illuminazione.  
La Massoneria, almeno inizialmente, si proponeva di raggiungere questi obiettivi, salvo 
poi inciampare, soprattutto in epoca recente, in scandali ed intrighi politici, che la rendono 
oggi una sorta di argomento tabù, del quale sarebbe meglio non parlare, non discutere, men 
che meno approfondire, per la sua capacità di suscitare ai contemporanei un non meglio 
precisato sentimento di timore misto a soggezione. Le immagini che immediatamente 
appaiono alla mente, quando capita di imbattersi in un discorso che sfiora appena il tema 
oggetto della tesi, hanno quasi tutte a che fare infatti con persone incappucciate, rituali 
magici, complotti o riunioni riservate, qualcosa di pericoloso ed enigmatico insomma, che 
al massimo può attirare l'attenzione dei magistrati, di agenti segreti o di persone dedite al 
mondo della magia.    
Eppure, bisogna ammettere, che molti degli avvenimenti principali degli ultimi tre secoli, 
sono stati almeno incentivati ed agevolati dalle spinte ideali, dalla forza organizzativa e dalla 
capacità di attrazione della Libera Muratoria.   
Se la Chiesa Cattolica ha considerato per molto tempo la Massoneria sua nemica giurata, 
pronunciandosi in numerosissimi documenti ed interrogandosi più volte circa 
l'atteggiamento da tenere nei suoi riguardi; se dalle inchieste parlamentari risulta un vero e 
proprio potere, non solo spirituale ma anche politico e sociale, che la Massoneria avrebbe 
esercitato almeno negli ultimi decenni in Italia; se è vero, infine, che la maggior parte dei 
personaggi maggiormente influenti della storia europea risultano iscritti a qualche loggia, 
allora non vedo il motivo per il quale non approfondire in maniera seria e senza preconcetti 
un fenomeno che appare di grande rilevanza, per la società in cui tutti siamo immersi. 
Per tali ragioni ho inteso addentrarmi in questa ricerca, ponendomi tre obiettivi principali: 
in prima istanza scoprire le origini, il pensiero e l'organizzazione della Massoneria, 
successivamente comprendere meglio quale sia stato il suo ruolo nella storia d'Italia ed infine
4 
 
evidenziare i motivi della sua condanna da parte della Chiesa Cattolica. Nella parte finale 
del lavoro ho voluto poi focalizzare la mia ricerca su di una porzione specifica di territorio - 
il Sannio - mia terra d'origine, per capire se e in quali circostanze i massoni abbiano esercitato 
una qualche influenza in alcuni degli avvenimenti storici più importanti.  
La difficoltà a reperire fonti e testimonianze è evidente, anche per la riservatezza e la 
segretezza in cui la Massoneria è immersa. Per tale motivo ho voluto adottare un metodo 
incentrato innanzitutto sulla ricerca e sullo studio dei testi principiali che hanno cercato di 
spiegare e descrivere questo fenomeno, delle fonti massoniche più importanti, nonché delle 
encicliche e dei pronunciamenti dei pontefici che dal Settecento si sono confrontati con 
l'operato dei liberi muratori. Metodo che mi ha consentito, nel mio piccolo, di riunire 
materiale diverso, di ascoltare voci anche discordanti tra loro, di addentrarmi, con la passione 
tipica dello storico e il distacco necessario di ogni buon investigatore o ricercatore, nella 
genesi, nel pensiero e nel meccanismo di una realtà che si presenta da sempre complessa. 
Coloro che amano mettersi alla ricerca di ciò che influenza la realtà ma rimane velato o di 
difficile interpretazione, hanno in comune l'amore per la verità, l'abitudine a non lasciarsi 
condizionare dal semplice sentito dire e il desiderio di scavare alla radice dei fenomeni, di 
scomporre e ricomporre meccanismi e dinamiche, partendo talvolta da piccoli frammenti o 
poche testimonianze. 
Seguendo tale metodo ho voluto, nel primo capitolo, tentare di comprendere cosa sia la 
Massoneria, da dove tragga origine e come si sia sviluppata. Sulla base di tali premesse mi 
sono poi soffermato sul pensiero e sulle finalità degli iniziati, interrogando le loro fonti 
principali e i loro rituali più importanti, come il Rito Scozzese Antico ed Accettato. 
Il secondo capitolo, cuore della tesi, è dedicato invece al difficile rapporto Chiesa-
Massoneria, avendo sempre come sfondo il contesto storico nel quale tale rapporto andava 
via via evolvendosi. Partendo dalla formazione delle prime Officine massoniche italiane e 
napoletane, lo scritto esamina i pronunciamenti della Chiesa e le diverse encicliche papali 
che hanno avuto come oggetto la Massoneria, attraversando circa tre secoli di storia: dal 
Settecento alla fase napoleonica, dal periodo dell'unità d'Italia al Fascismo, fino ai nostri 
giorni. 
Al termine del percorso storico, nel terzo capitolo, si passa ad affrontare il tema della 
incompatibilità tra Libera Muratoria e fede cattolica, attraverso l'analisi delle tre fasi che 
hanno contraddistinto l'atteggiamento della Chiesa e la sua posizione nei confronti della 
Massoneria. Nel medesimo capitolo si cerca di confrontare pensiero e metodo massonico
5 
 
con il fenomeno religioso e si analizzano gli ultimi pronunciamenti di Benedetto XVI e di 
Papa Francesco.  
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, si vuol comprendere come mai un fenomeno così 
complesso ed enigmatico si sia inserito facilmente nel territorio sannita e nella Valle Telesina 
ed Alifana. Nello specifico, si vedrà in che modo il vescovo Sodo intese dare applicazione 
ad una particolare enciclica contro la Massoneria emanata da Leone XIII e si riporteranno 
alla luce avvenimenti politici locali, non scevri dall'influenza dei liberi muratori. Il capitolo 
si conclude con un breve accenno alla Carboneria sannita, nel tentativo di analizzare qualche 
traccia del suo operato nei paesini della Valle Telesina. 
 
 
 
 
Desidero ringraziare il mio relatore, Sergio Tanzarella, per avermi messo a disposizione 
prezioso materiale per la stesura del presente lavoro e soprattutto per la fiducia che mi ha 
concesso. Un grazie, inoltre, alla mia famiglia, per aver creato e custodito non senza fatica 
un ambiente il più possibile idoneo alla preparazione della tesi, in un tempo delicato per tutti, 
a causa della pandemia da Covid -19.
6 
 
CAPITOLO 1  
 LA LIBERA MURATORIA - Aspetti generali 
 
La Massoneria si definisce «una istituzione iniziatica che ha ereditato e custodito il 
secretum degli antichi Misteri, mediante i quali l’adepto impara l'arte che tramuta l'essere da 
mortale ad immortale»
1
. Essa afferma di essere un'associazione di uomini liberi e di buoni 
costumi che non si considerano migliori degli altri, ma che intendono tuttavia intraprendere 
la strada del reciproco rispetto, della tolleranza, della fraterna solidarietà.  
Proprio questi valori, sotto il nome di “antichi Doveri”, furono accolti dalle prime logge 
inglesi e da uomini che avevano il proposito di crescere e migliorare: Federico II di Prussia, 
Beniamino Franklin, Giorgio Washington, Mozart, Beethoven, Montesquieu, Goethe.  Essi 
costituivano una Massoneria «che aveva per fine, se non ancora per motto, “better man in a 
better world” ed agiva su due fronti: quello individuale, o dell'io, e quello collettivo, o del 
Noi»
2
. Ma le opinioni e i pareri riguardo alla Massoneria sono da sempre motivo di contrasto 
e disaccordo, non mancando difatti coloro che dipingono questa associazione come «una 
setta delle più pericolose, che non si cura né punto né poco dei poveri, odia eziando gli operai 
coll'ingannarli e servirsene, maestra nell'arte di tramare intrighi politici a suo esclusivo 
vantaggio, che si dà a vergognose pratiche, nelle più delle sue riunioni segrete»
3
.  
 
 
A. Il problema delle origini 
 
Con tutte le sue luci e le sue ombre, con i suoi segreti, con le ambiguità e gli aspetti 
contraddittori che presenta, la Massoneria può essere classificata innanzitutto secondo due 
aspetti: in primo luogo come forma di cultura umanistica, praticata fin dall'antichità in 
occidente, attraverso un percorso di tipo iniziatico (rinnovamento radicale dell'io) 
caratterizzato dal dispiegarsi indispensabile di tre momenti che si attuano nell'interiore, quali 
la volontà, l’intuizione e l'autocoscienza, corrispondenti ai tre gradi massonici di 
 
1
 L. BRASCHI, La massoneria. Società segreta a carattere iniziatico, Nardini Editore, Firenze 1983, 8.   
2
 Ibidem, 10. 
3
 L. TAXIL, Storia segreta della Massoneria, a cura di D. Meldi, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1992, 2.
7 
 
Apprendista, Compagno e Maestro; in secondo luogo, nell'ambito della storia, quale 
associazione di mestiere
4
. 
Soprattutto in questo secondo senso, le origini della Massoneria sono tuttora discusse
5
. 
Già al tempo degli egizi e dei sumeri gruppi di costruttori si riunivano in confraternite 
iniziatiche avvalendosi di specifici rituali e godendo di speciali privilegi, in virtù del loro 
stretto contatto con i faraoni che dirigevano i lavori. L'antica arte dei costruttori era un 
tentativo di emulare l'opera divina della creazione, con i suoi segreti e le sue conoscenze 
speciali, al fine di perpetrare nel tempo la sua grandezza e magnificenza. Le Corporazioni 
muratorie, sorte per garantire forte organizzazione e rappresentanza ai mestieri e alle arti, 
cominciarono a manifestarsi già ai tempi della Persia, nella Caldea, in Siria, in Grecia e 
successivamente anche a Roma
6
, fino a costituire una catena immensa che, attraversando 
tutta la storia dell'umanità, giunge man mano fino ai tempi moderni. 
Nel Medioevo, in particolare, i massoni traggono origine dagli antichi costruttori di 
cattedrali
7
, riuniti all'interno di corporazioni, soprattutto quelle dei costruttori di pietra e 
dell'edilizia in generale. Solo per citare alcuni esempi: in Normandia, come risulta da una 
lettera di Ainone, Abbate di San Pietro di Dives ai monaci di Totteburg, la confraternita dei 
costruttori esisteva fin dal 1145; una società di massoni edificò anche la cattedrale di San 
Pietro di Ginevra, come testimoniato da una pergamena del 1213, riprodotta da Spondano 
nella sua storia della città; la cattedrale di Strasburgo, la cui costruzione iniziò nel 1275 e 
terminò nel 1439, è pur dovuta alle corporazioni muratorie o alla loggia
8
 di quella città, 
istituita da Evrino di Steimbac. 
 
4
 Cf L. TROISI, I figli della vedova. Antologia per i Liberi Muratori, Atanòr, Roma 1989, 3. 
5
 Alcuni autori, anche massoni – come Ulisse Bacci, tenendo conto delle opere molteplici degli storici, nonché 
dei racconti e delle leggende, distinguono le diverse fonti in fantastiche, ipotetiche e storiche. Tali autori non 
escludono tuttavia che la moderna Massoneria sia in effetti un ingegnoso accoppiamento di antiche dottrine 
iniziatorie con le forme e le tradizioni dei Liberi Muratori. 
6
 In particolare si fa riferimento alle etairie greche ed ai collegia romani, che accoglievano diversi gruppi di 
artigiani con la possibilità di mettere in comune conoscenze, arte e denaro e ricevere, in caso di bisogno, mutuo 
soccorso. 
7
 Durante questo periodo l'umanità fu capace di realizzare opere fra le più grandi della storia. In poco meno di 
tre secoli, furono movimentati milioni di tonnellate di pietra per la costruzione di circa 130 edifici tra cattedrali 
e grandi Chiese. Lo stesso Victor Hugo ebbe a dire che il genere umano, nel Medioevo, non pensò nulla 
d'importante se non scrivendolo sulla pietra. 
8
 La Loggia era prima una tettoia, poi un edificio più articolato che sorgeva come appendice indispensabile del 
cantiere delle cattedrali in costruzione e dei monasteri. Essa indica sia il corpo massonico (apprendisti, 
compagni e maestri) sia il luogo in cui quel corpo si riunisce, anche se sarebbe meglio denominare tale luogo 
con la parola “tempio”. Il termine loggia deriva, secondo alcuni, dal latino “logos”, ossia discorso: nella loggia, 
infatti, i massoni si riuniscono per discutere. Secondo altri studiosi il termine proviene dal sanscrito e più 
precisamente dalla parola “loca”, che significa mondo, quasi ad indicare la universalità della Massoneria. In 
tedesco, Bauhütte, significa baracca dei costruttori e in italiano il termine più adatto è quello di casina, luogo 
in cui anche Mozart si ritirò per comporre il Flauto magico, opera massonica per eccellenza.
8 
 
Infine, sotto il regno del terzo Edoardo, appaiono i primi dati storici sulle confraternite 
massoniche d'Inghilterra nel X secolo, le quali nel 926 a York, sotto la presidenza di Edwino, 
il più giovane figlio del re, si riunirono e formarono la Gran Loggia di York, operativa fino 
al 1717, epoca in cui venne istituita la Gran Loggia d'Inghilterra.
9
 
Questi costruttori di cattedrali, anche in epoca medioevale, beneficiavano, da parte delle 
autorità ecclesiastiche e secolari, di numerosi privilegi (franchigie ed esenzioni, tribunali 
speciali) e da qui il nome di franchi muratori con il quale venivano designati.  
Nella loggia – baracca, posta a lato della cattedrale, i liberi muratori
10
 dopo il lavoro, 
potevano trattenersi per assistere a discussioni ed ascoltare catechesi, oppure per trascorrere 
la serata con musica e canti ma la sera dovevano raggiungere le locande o le case 
“parrocchiali”, camminando sotto il cielo stellato, per ricordarsi della loro condizione di 
pellegrini, in cammino da un cantiere all'altro e, soprattutto, «dal cantiere della terra e della 
via transeunte a quello del cielo e della via definitiva»
11
. Da questi primi dati emerge 
chiaramente che per comprendere la Massoneria non possiamo non osservare e studiare tutte 
le costruzioni dei free-massons, elaborate e progettate secondo i criteri definiti all'interno 
della loggia. Occorre altresì tener presente che nelle stesse cattedrali non si andava solo per 
pregare, ma anche per parlare di affari, per intrattenersi e per fare scambi di diverso genere; 
i poveri, in modo specifico, avevano il diritto di pernottarvi, mentre i fuggitivi o i banditi 
godevano di immunità e di asilo. Qui risiede la ragione principale per cui i membri della 
corporazione, i liberi muratori, vennero man mano esentati da ogni tipo di tributo, 
dell'obbligo di residenza e beneficiavano di un lasciapassare stabile
12
. Essi erano stimati 
oltremodo per la loro utilità sociale e per il possesso di segreti e tecniche sofisticate, in grado 
di favorire lo sviluppo e il progresso dell'umanità. 
Pertanto già da questo momento storico, e non solo a partire dalla fine del Seicento, come 
vedremo più avanti, la corporazione medievale dei Liberi Muratori iniziò ad espandersi e ad 
aprire le porte non solo ai “massoni operativi”, ossia alla gente del mestiere, ma anche alle 
persone che accorrevano alla loggia-baracca per assistere ad incontri o trattare affari, ai 
pensatori di ogni genere - specialmente alchimisti – e soprattutto alle sfere alte della politica 
 
9
 Cf U. BACCI, Il libro del vero Massone, a cura di D. Meldi, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1992, 141-
148. 
10
 I “freestoone-masson” successivamente abbreviato con free – mason erano i maestri artigiani della pietra 
“libera”, ossia quella più malleabile, facile a lavorare rispetto agli artigiani che dovevano sgrossare la pietra di 
cava, più dura e difficile. 
11
 R.F. ESPOSITO, Chiesa e Massoneria. Un DNA comune, Nardini Editore, Firenze 1999, 32. 
12
 Cf Ibidem, 34.
9 
 
e della finanza, presso le quali la corporazione godeva di grande considerazione ed 
apprezzamento. 
 
B. La Massoneria tra leggende e tradizioni: il Tempio di Salomone e la leggenda 
dei Rosacroce 
 
Secondo alcuni tradizioni, le prime notizie sulle origini della Massoneria risalirebbero 
addirittura all’Antico Testamento, in cui si racconta come re Salomone, per completare la 
costruzione del Tempio, chiamò da Tiro un artista di grandissima fama, certo Hiram
13
, figlio 
di una donna vedova della tribù di Neftali. Hiram non solo eccelleva nell'arte della 
costruzione, ma era anche pervenuto alla conoscenza della verità fondamentale, da cui tutte 
le altre discendono: quella che noi chiameremmo “causa prima”. Egli rivelò 
progressivamente i segreti dell'arte e le verità supreme ai suoi discepoli attraverso i tre gradi 
di iniziazione (Apprendisti, Compagni e Maestri), meno l'ultima grande verità, che gli eletti 
avrebbero dovuto ritrovare da sé stessi, come coronamento della propria sublimazione 
spirituale. Secondo la tradizione, Hiram venne ucciso dai compagni proprio perché rifiutatosi 
di svelare loro l’intuizione finale, capace di fornire la chiave di comprensione dell'universo. 
Così i discepoli, affaticati nella perenne ricerca del segreto, formarono la prima Massoneria.  
A tal proposito nel 1901, la prestigiosa Quatuor Coronati Lodge N° 2076 di Londra, 
pubblicò una leggenda ebraica, dal titolo “Il Testamento di Salomone”, in cui il sovrano 
racconta di ricevere da Dio il potere di comandare ai demoni la costruzione del Tempio
14
, 
ma a causa della sua perversione diviene egli stesso schiavo degli spiriti, in favore dei quali 
è costretto ad erigere luoghi di culto
15
. La figura di Salomone e del Tempio assumono un 
ruolo chiave nella ritualità e nella simbologia massonica e in effetti, la Massoneria, condivide 
molto la supposta tolleranza religiosa dell'antico sovrano, accogliendo al suo interno uomini 
di qualsiasi credo e, come Salomone, intende simbolicamente edificare il “Tempio 
dell'umanità”. Chiaramente questi racconti sono privi di un reale fondamento storico. 
 
13
1Re 7, 13-14, CEI. 
14
 Il Tempio, in cui si riunisce la loggia massonica, ha la forma di un parallelogramma che simbolicamente va 
da Oriente a Occidente, da Sud a Nord. Esso è ricoperto da una volta azzurra seminata di stelle ed è tutto 
tappezzato o di rosso, nel Rito scozzese, o di celeste nel Rito simbolico, cf U. BACCI, il libro del vero massone, 
225. 
15
 Cf P.M. SIANO, Un manuale per conoscere la Massoneria, Casa Mariana Editrice, Frigento 2012, 160.