Vantaggi e svantaggi del gruppo
• Perdita dell’incisività del controllo gerarchico: la capogruppo non può dare ordini alle società controllate (può solo dare consigli)
• Possibilità di gestire la differenziazione organizzativa
• I gruppi solitamente sono costituiti da società di capitali per via della responsabilità limitata. Il fallimento del gruppo è molto meno probabile del fallimento della singola impresa (se il gruppo è composto da 3 società, la probabilità di fallimento del gruppo è il prodotto delle probabilità di fallimento di ogni singola impresa).
Debito /mezzi propri = D / MP → rapporto di indebitamento
È stato quindi costituito un gruppo dove ogni società ha un livello di indebitamento di 1 a 2. Ma in realtà questo gruppo ha un livello di indebitamento effettivo di mezzi propri = 100, mentre il debito complessivo è 200+600+1800 = 2600. Il rapporto di indebitamento effettivo è 1 a 26 anche se a livello di ogni società è sempre rispettato il rapporto di debito 1 a 2. → nei gruppi la leva finanziaria può essere utilizzata di più, “di nascosto”: riciclando il CS perché nel gruppo reinvesto le risorse nel CS (ma non è dato da soci veri ma messo all’interno del gruppo, mentre i debiti sono veri perché arrivano dall’esterno del gruppo.
Una società, in Italia, può emettere obbligazioni fino ad un limite: due volte il capitale e le riserve disponibili (il rapporto ½ è il limite che fissa il codice civile italiano). Attenzione: il limite si applica ad ogni società, non al gruppo → il rapporto 1/26 è fattibile. Il gruppo non è considerato un soggetto giuridico.
I prestiti obbligazionari sono legittimi, non sto violando leggi. I terzi, per accorgersi che la leva finanziaria è 1/26 devono guardare il bilancio consolidato.
Esempio: A costituisce la società B con investimento 300 di A e 200 dei soci di minoranza (mezzi propri)
• 300 raccolto da A,
• 200 dalle minoranze di A,
• 480 dalle minoranze di B.
Chi comanda è A, ma A ha investito solo 300 su 980 (il 30%); il socio di maggioranza A ha investito solo il 30% del capitale di rischio (con la minoranza del capitale investito controlla tutto). I soci di minoranza in realtà hanno investito il 70% del capitale di rischio (sono in minoranza perché divisi in due assemblee, quella di B e quella di C).
Il gruppo consente ad un socio di controllo di controllare un capitale più ampio facendo leva sulle minoranze.
Il possesso integrato di A in C è dato dal 60% del 51% → 30.6% (quota di possesso integrato di A in C.) Si può fare anche 300/980.
Leva azionaria = capitale totale di rischio / capitale investito = 980/300=3.26
Il reciproco della leva azionaria è la quota di possesso integrato (quanto più è alta la leva azionaria tanto meno partecipo al capitale di rischio). Questo perché ci saranno più soci di minoranza che avranno messo il loro capitale. Ciò fa si che la capogruppo riduca il capitale investito pur mantenendo il controllo delle società tramite la leva azionaria.
Anche questo fenomeno è visibile nel bilancio consolidato.
Le norme sulla quotazione in borsa tuttavia mi vietano di quotare una società se come unico attivo ha le azioni di una società che anch’essa è quotata. → se C è quotata e i 480 sono azionisti di borsa e C è posseduta da B e B ha solo C come unico asse per la partecipazione in C, non posso quotare anche B.
Se invece B ha degli asset propri → diventa una holding mista, si può quotare anche B.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mattia Fontana
- Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
- Facoltà: Economia
- Corso: Amministrazione Controllo e Professione
- Esame: Economia dei Gruppi e dei sistemi informativi integrati
- Docente: Albertinazzi
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