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La protezione della società e la difesa dell’imputato


Il processo penale, nell’applicare la legge sostanziale, deve perseguire contemporaneamente la funzione di tutelare la società contro la delinquenza e di difendere l’accusato dal pericolo di una condanna ingiusta.
Le norme processuali devono assicurare insieme la protezione della società e la difesa dell’imputato, che sono considerabili entrambi interessi pubblici.
La protezione della società è realizzata con mezzi che impediscono o ostacolano la difesa dell’imputato, si riduce il pericolo di assolvere il colpevole ma si aumenta il rischio di condannare l’innocente o di irrogare pene sproporzionate.
Viceversa, l’ampliamento dei diritti di difesa aggrava il pericolo che siano assolti i colpevoli.
Il legislatore si trova costretto a inventare soluzioni che, nella ricerca di un coordinamento difficile, inevitabilmente possono sacrificare o la difesa della società o la difesa dell’imputato.
In definitiva si tratta riscegliere se è più accettabile condannare un innocente o assolvere un colpevole.
Ad un regime totalitario corrisponde un processo penale nel quale la difesa della società prevale su quella dell’imputato; viceversa ad un regime garantista corrisponde un sistema processuale che dà all’imputato una tutela prevalente rispetto alla difesa della società.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE PENALE di Stefano Civitelli
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