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Sistema inquisitorio e principio di autorità


Il sistema inquisitorio si basa sul principio di autorità secondo il quale la verità è tanto meglio accertata quanto più potere è dato al soggetto inquirente.
In lui si cumulano tutte le funzioni processuali: egli opera al tempo stesso come giudice, come accusatore e come difensore dell’imputato.
Si pensa che se l’autorità facilità l’accertamento del vero e del giusto, tanto maggiore sarà quella, tanto migliore sarà questo.
In definitiva, si crede ne “cumulo” delle funzioni processuali in un unico organo.
Correlativamente si tende a non riconoscere alcun potere alle parti: l’offeso e l’imputato sono meri oggetti del giudizio, poiché tutti i poteri risiedono nel giudice.
In questo sistema non occorre che il giudice sia indipendente, al contrario, si ritiene che quanto più stretto è il suo legame col potere politico tanto meglio egli potrà svolgere la sua opera e tanto più aderente al vero sarà la sua decisione.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE PENALE di Stefano Civitelli
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