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Deroghe ai principi relativi alla competenza per ragioni di territorio

Segue): deroghe ai principi relativi alla competenza per ragioni di territorio


Anche la competenza per territorio consente che i propri criteri subiscano delle deroghe.

Una prima ipotesi riguarda i procedimenti in cui siano coinvolti magistrati: l’art. 11 cpp dispone che i procedimenti in cui un magistrato assuma la qualità di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, che secondo le regole generali dovrebbero essere attribuiti alla competenza di un ufficio giudiziario ricompreso nell’ambito del distretto in cui il magistrato esercita le proprie funzioni, vengono affidati al giudice, di pari competenza per materia, il cui ufficio sia situato non già nel luogo nel quale il reato è stato commesso (consumato), ma ne capoluogo di un diverso distretto di corte d’appello (regola tabellare, predeterminata dalla l. 420/1998).

La competenza così determinata attrae anche i procedimenti eventualmente connessi a quello in cui sia coinvolto il magistrato.

Deroga alla competenza per territorio si ha anche nell’ipotesi di rimessione del processo; tale istituto si risolve indirettamente in uno spostamento di competenza per territorio, operando un trasferimento del processo dal giudice che dovrebbe essere territorialmente competente a un giudice diverso (art. 45 cpp).

Altre eccezioni:
- per i reati commessi dai ministri e dal presidente del consiglio dei ministri nell’esercizio delle loro funzioni, l’art. 11 l. cost. 1/1989 attribuisce la cognizione non al giudice del luogo in cui l’illecito si è realizzato, ma al  tribunale del capoluogo del distretto di corte d’appello competente per territorio;
- per i reati societari contestati a persona sottoposta con provvedimento definitivo a misure di prevenzione in quanto indiziata di appartenere ad associazioni di tipo mafioso o similari, ovvero a persona condannata con sentenza definitiva per il delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416bis cp), la competenza viene attribuita in ogni caso al  tribunale che ha applicato la misura di prevenzione o ha giudicato dell’associazione mafiosa;
- per quanto riguarda i reati commessi a mezzo di rappresentazione cinematografica e teatrale, la competenza va al giudice del luogo in cui è avvenuta la prima rappresentazione in pubblico;
- per i reati commessi da minori, in ogni sede di corte d’appello è costituito un  tribunale per i minorenni il quale ha giurisdizione su tutto il territorio della corte d’appello;
- per i reati previsti dal codice della navigazione consumati a bordo di navi e aeromobili non militari, all’estero ovvero fuori del mare o dello spazio aereo territoriale, la competenza appartiene al giudice del luogo in cui, dopo essere stato commesso il reato, è avvenuto il primo approdo nel territorio dello Stato;
- per i reati in materia di imposte sul reddito e sul valore aggiunto, la competenza viene fissata nel luogo di accertamento dell’illecito.

Un’altra regola posta in deroga ai normali criteri di attribuzione di competenza per ragioni di territorio è introdotta dai commi Ibis-quater art. 328 cpp per i procedimenti di criminalità organizzata nel corso dei quali le funzioni di giudice per le indagini preliminari, di giudice dell’udienza preliminare e di pm sono affidate a magistrati presso il  tribunale del capoluogo del distretto in cui ha sede il giudice che sarebbe naturalmente competente.

Da ultimo, qualora in un procedimento le norme che assegnano la cognizione al giudice considerato competente ratione loci non siano state osservate, e tale inosservanza non sia stata rilevata nei termini stabiliti (art. 21 comma II cpp), la competenza rimane radicata in capo all’organo giurisdizionale che ha conosciuto del reato.

Tratto da IL GIUDICE di Gianfranco Fettolini
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