Evoluzione della legislazione in tema di assistenza psichiatrica

La storia dell’assistenza ai malati mentali non nasce come problema medico, ma per sedare esigenze sociali: il folle messo in condizione di non nuocere (segregazione e sospensione dei diritti civili). Nel 1814 in Inghilterra: prime commissioni per indagare sulle condizioni dei manicomi e regolamentazione (i malati mentali però ancora considerati individui pericolosi). 1861: proclamazione stato italiano, si afferma il concetto di follia come malattia (di competenza medica), ma è ancora accettato il ricovero contro la volontà del malato. 1865: legge che attribuisce alle province il carico delle spese di mantenimento dei pazzi; 1948: con la dichiarazione dei diritti ONU, garanzia dei diritti umani per tutti, anche malati mentali (uguaglianza, non discriminazione); 1968: legge che introduce il concetto di ricovero volontario e assistenza pluridisciplinare, il malato mentale ha diritto a trattamento medico e psicologico appropriato al suo grado di malattia, spetta solo al medico stabilire la malattia. 1978 legge 180: assistenza psichiatrica affidata al territorio, cura elaborata nel momento ambulatoriale e ospedaliero.
Testi delle principali leggi di interesse psichiatrico: legge attualmente in vigore è la 180 (istituzione del servizio sanitario nazionale):
-    Tutti gli accertamenti e i trattamenti sanitari devono essere volontari o col rispetto della dignità e diritti delle persone (tentare i ottenere il consenso e partecipazione del paziente)
-    Accertamenti  e trattamenti sono disposti dal sindaco come autorità sanitaria locale
-    Crescente spazio d’azione per servizi territoriali e reinserimento sociale a scapito delle strutture specialistiche
-    Necessità di coordinamento e continuità tra momento ospedalieri e ambulatoriali