Recettori per Fc dei fagociti

I recettori per Fc espressi sulla superficie dei fagociti favoriscono la fagocitosi degli antigeni opsonizzati e trasducono all'interno della cellula segnali che ne stimolano l'attività microbicida. Quei recettori coinvolti nel processo di fagocitosi degli antigeni opsonizzati sono i recettori per la catena pesante delle IgG, denominati recettori Fcγ (FcγR). Il principale FcγR espresso dai fagociti è  FcγRI (CD64), che nell'uomo lega la catena pesante delle IgG1 e IgG3 con elevata affinità. Il legame degli antigeni opsonizzati al recettore per Fc avvia la loro internalizzazione in vescicole fagocitiche  (fagosomi) che si fondono poi con i lisosomi a formare i fagolisosomi entro i quali avviene la degradazione dell'antigene fagocitato. Inoltre il legame dell'antigene opsonizzato ai recettori per Fc del fagocita attiva la cellula attraverso la trasduzione del segnale operata dalla catena γ dell'FcR, che contiene sequenze ITAM. L'aggregazione dell'antigene opsonizzato porta all'attivazione delle chinasi della famiglia Pp60src che fosforilano i residui di tirosina dei domini ITAM della porzione citoplasmatica della catena γ dell'FcR. Ciò contribuisce al reclutamento e all'attivazione delle tirosina-chinasi Syk e alla conseguente attivazione di una serie di vie di trasduzione del segnale. Queste stimolano la produzione di molecole microbicide. Ad esempio, una delle conseguenze dell'attivazione dei fagociti è la produzione dell'ossidasi fagocitica, un enzima che catalizza la generazione di intermedi reattivi dell'ossigeno dotati di azione citotossica per i microrganismi fagocitati. Inoltre, l'attivazione tramite i recettori per Fc, stimola i leucociti a secernere nell'ambiente extracellulare enzimi idrolitici e intermedi reattivi dell'ossigeno. Tali composti sono di particolare importanza per uccidere quei microrganismi di dimensioni troppo grandi per essere fagocitati.