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Il mondo contemporaneo


La contemporaneità è definita dal fatto di vivere nella stessa epoca e di condividere riferimenti comuni, anche se viaggiando tra le diverse culture si ha la sensazione di viaggiare anche nel tempo. Ma la cosa più importante è che bisogna scegliere con accortezza oggetto di ricerca e metodologia da adottare sul campo, senza però ridurre l’indagine alle relazioni interpersonali in situ, poiché queste trovano, al di là del punto di vista interno, un secondo livello di spiegazione nello studio delle determinazioni esterne (di ordine geografico, demografico, economico, storico, politico, istituzionale…). La base è la descrizione minuziosa dei comportamenti umani nel loro contesto storico e culturale e il confronto con altre forme nel tempo e nello spazio, prospettando, attraverso il confronto tra modelli, norme, schemi culturali e orizzonti di pensiero, una condizione umana in costante ridefinizione.
L’antropologia dei mondi contemporanei riconosce la pluralità delle culture e i loro riferimenti comuni e le differenze interne alla singola cultura, non più pensato come un sapere condiviso al cento per cento, a come una pluralità di forme, nella quale il bagaglio culturale dei suoi membri varia a seconda della posizione sociale. Il concetto di acculturazione indica l’insieme dei fenomeni prodotti dallo scontro tra due culture differenti, ma presuppone che all’inizio esistano due insiemi puri e omogenei; problema non risolto dal concetto di ibridazione: i termini troppo generali o troppo globali sono scarsamente utili. L’adozione di una prospettiva sistemica non impedisce di tenere conto della variabilità e del cambiamento e del punto di vista degli attori: di queste prospettive diverse ha bisogno l’antropologia.
L’antropologo costruisce il proprio oggetto di studio, sceglie un tema legato a forme di vita collettive, va sul campo per effettuare l’indagine, deve leggere la letteratura dedicata a quell’oggetto di ricerca (deve sapere come sono stati definiti storicamente i concetti e le problematiche che utilizza), intraprende la scrittura dei risultati: sono queste le 4 fasi del suo lavoro.

Tratto da L'ANTROPOLOGIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Elisabetta Pintus
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