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La situazione spagnola, 1923


In Spagna nel 1923 un colpo di Stato compiuto dal generale de Rivera, appoggiato dal re Alfonso XIII, conduce allo scioglimento del Parlamento e alla formazione di un regime autoritario. La politica di ingenti spese pubbliche rilancia l’inflazione e fa aumentare il deficit, mentre nel 1929 una cattiva annata agricola produce contraccolpi negativi nelle aree rurali. L’insoddisfazione per il regime si fa diffusa anche all’interno dell’esercito. De Rivera dà le dimissioni e le elezioni amministrative del 1931 registra come vincente l’orientamento repubblicano. Il re Alfonso decide di abdicare e lascia il paese. Poco dopo viene promulgata la Costituzione e proclamata la Repubblica. Si introduce il suffragio universale, si riconosce la libertà di culto e si stabilisce la separazione tra Chiesa e Stato. Inoltre il governo di Azaña scioglie l’ordine dei gesuiti, requisendone il patrimonio; chiude le scuole cattoliche, riconosce alla Catalogna lo statuto di regione autonoma. Però non si riesce ad accordarsi per la questione agraria. Alle elezioni del 1933 così la maggioranza passa alla destra. Il nuovo governo di Gil-Robles revoca l’autonomia alla Catalogna; mette da parte i progetti di riforma agraria; autorizza la riapertura delle scuole confessionali. Nel 1934 in Catalogna scoppia una rivolta e nelle Asturie si tenta un’insurrezione socialista. L’esercito riesce a reprimere entrambe le rivolte. Di fronte a questa situazione, socialisti, comunisti, repubblicani e anarchici decidono di unirsi nel Fronte popolare, che si presenta alle elezioni del 1936. Il Fronte prevale al Blocco nazionale (schieramento di destra) ma il clima politico si caratterizza per le reciproche violenze. La prospettiva di un governo che includa comunisti, socialisti e anarchici induce la destra ad una reazione estrema. A prendere l’iniziativa sono i reparti dell’esercito di stanza in Marocco che si ribellano al governo repubblicano. Tra i generali che guidano la rivolta troviamo Francisco Franco, le cui truppe conquistano facilmente la Spagna sud-occidentale e in seguito Madrid e Barcellona. L’Italia fascista sostiene la ribellione mandando rifornimenti  e un contingente di soldati. La Germania invia tecnici, materiale bellico e squadriglie aeree che bombardano anche i civili. L’episodio più famoso e tragico è quello della città basca Guernica, che viene rasa al suolo.
Nel 1939 Franco riesce a placare la rivolta e a instaurare definitivamente il suo governo. Tutti colori che hanno partecipato alle azioni rivoluzionarie del 1934-39 vengono puniti.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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