Skip to content

La questione del potere in psicologia

Il potere di un uomo consiste nei mezzi di cui dispone al presente per ottenere un possibile bene futuro (Hobbes), questa idea giunge a noi nella forma "essere potenti è avere possibilità" questo ci porta a pensare a dominazione, manipolazione, sopruso ecc... Se guardato in ottica antropologica-psicologica il potere esprime anche costruttività non solo oppressione. Si tratta del "potere di" e non del "potere su" cioè quella caratteristica dell'essere umano che lo spinge a plasmare, a rendere capaci di, non solo a padroneggiare. Il "potere su di sé" è più ambiguo, il richiamo a Freud è evidente, è la possibilità che l'essere umano ha di costruirsi una dimensione di autonomia, di libertà; nessun potere eguaglia il potere su di sé (Seneca). Il potere è un tipo particolare di relazione degli esseri umani con gli altri, col mondo e con se stessi. La modalità competitiva può essere vista come espressione di penuria di risorse e difficoltà a procurarsele, attraverso questa dimensione il" potere di fare" diventa "potere su" cioè potere di utilizzare gli altri in funzione del proprio benessere. Inoltre si può aspirare al potere per il gusto del potere in se, per il sentimento di prestigio che conferisce (Weber). 

Il potere al di là dell’azione
Poiché il potere mette essenzialmente in gioco la dimensione dell'azione dovrebbe essere sempre considerato intenzionale (Russel).Secondo altre concezioni invece, relazioni di potere possono agire al di là di ogni intenzione. Braud ha colto il potere soprattutto dalla parte di chi lo subisce. Tutti subiamo quotidianamente pressioni non intenzionali ma non per questo meno forti, provocate da caratteristiche di vita altrui dotate di potere (gerarchie sociali, familiari); questo provoca voglia di recupero di potere, soprattutto nelle fasce giovanili, attraverso canali negativi: aggressività, vandalismo, disimpegno. Si distingue tra "potere attuale" e "potere potenziale" cioè tra potere esercitato e capacità non ancora messa in atto di influenzare le condotte altrui. 


Alcune forme e meccanismi di potere: FRENCH e RAVEN, allievi di Lewin, affrontano il tema in chiave psicologica, la loro teoria ha il pregio che il potere è visto come un sistema di relazioni in cui gli aspetti oggettivi e quelli soggettivi sono costantemente articolati, il potere assume in sé quelle forme di influenza, di manipolazione, di dipendenza tecnica e di controllo oggi molto diffuse. 
Nella loro tipologia il "potere coercitivo" non ha importanza speciale mentre è considerato il potere di ricompensa che si esercita attraverso la concessione di benefici (ad esempio rassicurazioni di mantenere ciò che già si possiede) per cui le persone disempowered costrette ad accettarlo diventano ancor più miserabili in quanto oppresse dal senso di precarietà. Il potere di riferimento poggia su basi psicologiche, si tratta della identificazione del subordinato con chi lo influenza, costui fa sì che il subordinato faccia propri i suoi valori. Il potere dell'esperto si basa anche sulla dipendenza infatti mostra il sentimento di dipendenza di chi ha bisogno verso chi ha la conoscenza. 
Una questione cruciale è che dovrebbe essere garantita ad ogni persona la possibilità di entrare nella vita sociale con pari opportunità. Dar voce a quelli che non l'hanno non significa per la psicologia di comunità far tacere altri ma è allargare le possibilità di tutti. 

Tratto da LA PSICOLOGIA DI COMUNITÀ di Ivan Ferrero
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.