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Miguel de Cervantes y Saavedra (1547 – 1616): biografia


Biografia

Nasce nel 1547 ad Alcalà de Henares. Scrittore proteiforme, che sperimenta tantissimi generi, evitando di ripetersi, non tanto nei generi in questione, ma nell’affrontare le varie sfaccettature dei suddetti. Vita movimentata quella di Cervantes, che già nel 1571 entra nella compagnia di Diego de Urbina per la guerra contro i turchi e, nello stesso anno, partecipa alla famosa battaglia di Lepanto, dove lascerà in dono alla patria una mano, fortunatamente la sinistra, che guarirà fortunosamente.
Dopo le cure ricevute all’ospedale di Messina, si imbarca col fratello Rodrigo a Napoli, partecipando, nel 1572, alla spedizione di Corfù e alla successiva battaglia di Tunisia.
Nel 1575 ritorna in Spagna con alcune lettere di presentazione che dovrebbero garantirgli il comando di una compagnia; invece del comando in capo, Cervantes ottiene un abbordaggio e una violenta cattura: la galera su cui viaggiava venne infatti abbordata dal rinnegato albanese Arnaute Mami, che costrinse lo scrittore a cinque anni di prigionia ad Algeri, fino al 1580, quando, grazie agli sforzi congiunti dei familiari e del frate trinitario Juan Gil, riottenne la libertà.  
1584. Cervantes sposa Catalina de Salazar y Palacios, la cui cospicua dote non sarà tuttavia sufficiente a risolvere i suoi problemi economici. Cervantes così trova lavoro come commissario di vettovagliamento per l’Invincibile Armada, riscuotendo imposte ai quattro angoli dell’Andalusia.
1602. Il fallimento del banchiere a cui aveva consegnato le imposte, causa a Cervantes una seconda incarcerazione per illeciti amministrativi, accusa dalla quale sarà emendato poco tempo dopo. 1605. Cervantes subisce una terza incarcerazione, sospettato dell’omicidio del cavaliere Gaspar de Ezpeleta. Anche in questo caso prosciolto poco tempo dopo.
1606. La corte reale si trasferisce da Valladolid a Madrid. Cervantes si trasferisce nella nuova capitale dove rimarrà fino alla morte, avvenuta il 20 aprile del 1916.  Che parte degli avventurosi eventi dello scrittore siano confluiti come spunti narrativi nelle sue opere, è innegabile. Ma è bene non forzare troppo il discorso in questo senso. È bene invece concentrarsi su un altro aspetto del personaggio. Cervantes non fu un umanista, né in senso erudito, né in senso spiritualistico, né nel senso del letterato di successo. Egli, anzi, ritagliava con difficoltà il tempo per i suoi studi, a cui si abbandonava con piacere e dai quali, a torto, si augurava di ricevere un degno sostentamento economico. L’attenzione al discorso munerativo può essere la chiave utile a comprendere la preferenza dello spagnolo per generi economicamente convenienti, come la novellistica.

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
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