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Realismo delle teorie. Putnam e "no miracle argument"


Ci sono alcuni argomenti che sono a favore di quello che viene chiamato “realismo delle teorie” che è diverso da “realismo delle entità”. In effetti questa non è una dicotomia ma una bipolarità. Le due forme di realismo sono per forza di cose legate tra loro.
Realismo delle teorie: afferma che sostanzialmente che tutte le entità teoriche descritte da una teoria ( e sappiamo che le entità teoriche introdotte da una teoria sono definite dalla intera rete teorica così come vuole la “recived view”, perché solo a partire dalla sua totalità assumono senso empirico) assumono forza empirica, cioè si può affermare che esistono veramente, a partire dalla teoria vera. Ossia se la teoria è vera, le entità che essa introduce e descrive sono entità reali, ossia esistono empiricamente anche se non riusciamo a percepirle. Questa impostazione cerca di sviluppare argomenti a favore del realismo in generale in relazione alle teorie. Un argomento a favore di tale realismo è questo. Se la massa enorme di entità teoriche che noi introduciamo per cercare di descrivere il mondo fenomenico, non avesse una corrispondenza di fatto in esso, cioè la capacità di rappresentare il mondo, non si capirebbe come funziona tutta la baracca. Questa idea introdotta da Puttnam è stata chiamata no miracle argument. L’idea è allora: una teoria falsa che introduce entità teoriche che non esistono dovrebbe produrre risultati sbagliati. Ma allora come può essere che la teoria ci azzecca? Il fatto che noi ci accorgiamo che tali teorie con le loro entità ci azzeccano cioè sono vere e quindi descrivono effettivamente pezzi di mondo toglierebbe il senso di miracolo che la teoria produce! Su questa cosa la letteratura è stata parecchio vasta e molti pensatori si sono scannati tra loro. Alcuni infatti hanno fatto notare come una miriade di teorie che sembravano essere vere perché ci azzeccavano in relazione ai fenomeni, poi sono risultate assolutamente false. Si pensi ad esempio alla teoria geocentrica che per 1500 anni è stata considerata vera solo perché salvava solo i fenomeni, introducendo entità come gli epicicli che a loro modo spiegavano i fenomeni che si percepivano attraverso i sensi.  Dunque il fatto che una teoria salvi i fenomeni non vuol dire che sia necessariamente vera. Per cui non si può affermare che una teoria è vera perché toglie il senso di miracolo che altrimenti ci sarebbe se fosse falsa.

Tratto da FILOSOFIA DELLA SCIENZA di Carlo Cilia
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