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La comunità primitiva di Gerusalemme (30 – 49)


Gesù muore probabilmente nel 30.
La comunità primitiva di Gerusalemme si forma più o meno dal 30 al 49 ed è il periodo più oscuro per gli studiosi. Scritti di questo ventennio non ne possediamo e i testi più vicini a cui fare riferimento sono le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli.
Dopo la morte di Gesù abbiamo visto come lo sgomento si appropri dei seguaci, troppo culturalmente lontani dall'idea di un Messia sofferente e redentore. Ma qualcosa succede. Gesù risorge. Qualcosa che possiamo indicare scientificamente come una serie di apparizioni di Gesù dopo la morte, e che furono interpretata e raccontate come una oggettiva e concreta risurrezione. Gesù è passato da una forma di esistenza nella carne a una forma di esistenza nello spirito.
La Resurrezione è il sigillo della vera messianicità di Gesù. Gesù è veramente colui nel quale si sono concretizzate le profezie della Torah: Gesù si è seduto a destra della potenza, dice Marco; Dio ha compiuto la promessa fatta a Israele: nato dalla stirpe di David secondo la carne, è stato costituito figlio di Dio secondo lo spirito, dice Paolo nella Lettera ai Romani.
Da questo momento le comunità di credenti, unite dalla speranza nella parusia (vd. maranathà dell'eucarestia), si riuniscono a Gerusalemme e formano la neonata Chiesa primitiva di Cristo. La Pentecoste è l'atto ufficiale della nascita della Comunità di Dio secondo Luca, perché in quel giorno è sceso lo Spirito Santo con i suoi doni straordinari.
Negli Atti degli Apostoli troviamo descritta la comunità primitiva giudaica come una comunità unita dalla fede in Gesù come Signore e Messia alla quale si è ammessi tramite battesimo e che culmina con la ripetizione della cena del Signore, l'eucarestia. La prima comunità, segnata da una fortissima solidarietà, era diretta naturalmente dai Dodici Apostoli (Mattia al posto di Giuda) assieme a Sette Diaconi, nati in seguito alle proteste delle vedove degli “ellenisti” che pur credenti si ritenevano escluse dalla distribuzione dei viveri, e ai Presbiteri. Si aggiunge infine Giacomo, il “fratello del Signore”, che dopo la morte di Pietro diverrà il capo effettivo della Comunità di Gerusalemme.
La Comunità di Gerusalemme non è molto dissimile dalle altre comunità di Giudei all'apparenza, ma se ne distingue per l'idea diversa di salvezza e di restaurazione.
In realtà la comunità cristiana primitiva è lacerata sin dall'inizio in due partiti:

  • Apostolica = sostanzialmente fedeli alle tradizioni e alle istituzioni giudaiche, con a capo Giacomo, l'ala più tradizionale.
  • Ellenista = messa in crisi radicale del giudaismo, anche perché meno impregnati, per motivi geografici, di giudaismo. Saranno gli ellenisti i primi predicatori del messaggio di Cristo.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO di Gherardo Fabretti
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